L’idillio è finito. Il giocattolo s’è rotto. Il ko casalingo con l’Adecco Milano ha prodotto una rottura insanabile tra il patron Nicola De Vizia e il coach Luca Dalmonte. Le esternazioni del primo hanno lasciato il segno, anzi, hanno prodotto un terremoto all’interno dell’ambiente che nessuno avrebbe mai immaginato. Il presidente non ha scelto la strada della moderazione, ma ha ”sparato” a zero su squadra e tecnico, salvando il solo Carlisle. Esternazioni forti, frecciate velenose, accuse al vetriolo, che hanno creato turbative e tensioni. «Chi è sceso in campo non si è comportato da professionista» ha tuonato il massimo dirigente biancoverde, che nella sua analisi non ha risparmiato proprio nessuno. Uno sfogo amaro che ha sorpreso tutti. Perché Nicola De Vizia, quasi d’incanto, ha interrotto il suo silenzio manifestando la sua ira per un capitombolo inatteso. Una requisitoria che è apparsa inopportuna, che ha prodotto uno sconquasso. In un primo momento Dalmonte aveva preferito non ribattere trincerandosi dietro un diplomatico no comment. Ma la tregua è durata, però, appena 24 ore. Nicola De Vizia ha rincarato la dose con frasi sibilline alimentando ulteriori sospetti, che hanno investito in prima persona il tecnico biancoverde. Si sono sparsi veleni e dubbi, che hanno colpito direttamente lo stesso Dalmonte. La replica del coach imolese non si è fatta attendere ed è stata affidata ad un comunicato scarno, ma essenziale: “In riferimento alle dichiarazioni ed allusioni del signor Nicola De Vizia, nego con assoluta forza ciò che emerge dalle sue esternazioni - si legge - Mi riservo di intraprendere ogni iniziativa che riterrò opportuna atta a tutelare la mia immagine personale e professionale”. E ora si rischia di passare dal basket giocato alla carta bollata. Insomma, una brutta faccenda, dall’ epilogo praticamente scontato. Alla fine del campionato le strade della De Vizia e di Dalmonte si divideranno. Il patron ha di fatto preparato le carte del divorzio con il tecnico, che vivrà da separato in casa il rush finale di regular season. L’esperienza di Dalmonte in Irpinia, caratterizzata da tre anni intensi e incancellabili, è, dunque, arrivata al capolinea. Per volontà del patron della società, per colpa della sconfitta interna con Milano. Qualcosa non gira e soprattutto non ci convince. L’inopinato ko con la compagine di Faina non può offuscare lo straordinario lavoro di Dalmonte e il cammino di Johnson e soci, in piena lotta per i play off. Senza poi dimenticare che a tre giornate dal termine del campionato la salvezza è stata già posta in cassaforte. Eppure nessuna esultanza ha accompagnato la permanenza in serie A della squadra, che ha centrato in largo anticipo l’obiettivo stagionale. Invece di concentrarsi sulle ultime tre gare, che potrebbero regalare alla De Vizia lo storico traguardo dei play off, si è pensato di avvelenare l’ambiente con accuse e polemiche, che non servono affatto e sembrano più che mai fuori luogo. In questo senso più giusta e corretta è la posizione assunta dal diesse Menotti Sanfilippo, che si veste da pompiere, gettando acqua sulle tensioni. «Aspetterò la fine della stagione per trarre tutte le valutazioni ed esprimere giudizi sul nostro campionato. Per centrare i play off potrebbe bastare anche un solo successo». Discorso che non fa una grinza. In effetti alla porta bussa la delicata trasferta di Trieste contro la Coop Nordest degli ex Erdmann e Jones. L’impegno è tosto. La squadra, ancora orfana di Di Marcantonio, schiuma rabbia e brama vendetta. E intanto oggi si riunisce il consiglio di amminstrazione della De Vizia, tra l’altro già fissato in tempi non sospetti. Non si escludono colpi di scena.
Massimo Ieppariello
Massimo Ieppariello
Fonte: Il Mattino