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Myers e Callahan trascinano la Wurth

Riscatto di Roma che frena la corsa del Siena

ROMA - Grandissima con le grandi, piccola fin quasi a sparire con le squadre di basso livello. E’ la Roma dei canestri, un team che non ti aspetti, che diventa fifone se deve giocare contro Imola, Roseto o Avellino ma che sa trasformarsi se davanti ha una bolognese o Siena, come è accaduto ieri sera. Wurth sugli scudi, 92-86 alla fine di una battaglia che la Virtus ha sempre condotto giocando con il piglio giusto, trascinata da Myers e da un Callahan portento davvero, 15 rimbalzi per Dan e 14 punti (con 5 su 6 dal campo). Un eroe questo irlandese dai capelli rossi. Dall’altra parte Chiacig, lo spauracchio per questa Virtus, dopo aver inciso nel terzo quarto è sparito dalla scena, rimasto a lungo in panca, accusando stanchezza. Peccato solo per il dopo partita dove i soliti imbecilli, pseudo tifosi, hanno ingaggiato una mini rissa lanciando (i senesi contro i romani) bottiglie.
Bella risposta di una Roma che molti già vedevano bollita, pronta a chiudere i battenti. Caja ha diretto alla perfezione i suoi, ha avuto tanto da chi ha mandato in campo, stavolta anche da Marcaccini che nelle ultime due gare era rimasto in ombra. Perfetto Myers, un trascinatore, costretto ad uscire per il quinto fallo al 35’. Carlton è l’anima di questa Virtus. Si è arrabbiato (rischiando il tecnico) quando Filippini gli ha fischiato, appena iniziato l’ultimo quarto, il quarto fallo, inesistente.
Primo tempo giocato all’arma bianca, una Virtus spregiudicata contro Siena. Senza paura, senza timore alcuno neppure davanti ad una pretendente lo scudetto. Wurth padrona addirittura dell’area, con un Callahan super, capace di tirare giù ben 10 rimbalzi contro i 2 di Chiacig, e con Tonolli sempre incisivo. Il seguito della partita ha visto registare i due lunghi, Callahan e Chiacig, sull’identico spartito. Di corsa, sfruttando il contropiede e con un Allen tornato sui suoi livelli, con superMyers, un portento Carlton per come interpreta il gioco, gestisce la palla e sfrutta il tiro. Senza timori reverenziali, dopo 8’ la Virtus ha messo un divario con il quintetto di Ataman di 10 punti (25-15) prima di essere risucchiata da Zukauskas e Stefanov, impattata (35-35) con Gorenc, lo sloveno che punge e fa male. Poteva crollare, Roma, invece ci ha creduto, ha reagito, ha continuato a lavorare duro sotto i tabelloni supportata non solo da Myers ma anche da un Righetti in serata di grazia. Giornata speciale per tutti con una Roma che si è portata a +15 (82-67 al 34’), Callahan gigante con il cuore giusto, un lottatore, uno che magari non sempre è aggraziato ma che spesso sa essere un incubo per il suo diretto avversario. La fuga della Wurth non s’è arrestata mai, neppure, come abbiamo detto, dal 35-35. Il cannone di Righetti, la vena di Myers, la determinazione di Marcaccini, la luce di Allen in una sera speciale che da quel momento ha preso a schiaffi Siena. Non importa se di là c’erano giocatori che si chiamano Stefanov, un portento il play macedone, lo sloveno Gorenc che se vuole sa fare la differenza. Nervi saldi nel finale quando qualche errore dalla linea dei personali, una palla persa e proprio lui ha tentato un’impossibile missione riaggancio e sorprasso. Roma non si è lasciata intimorire, da squadra granda e lanciata verso un bel finale. Ultima notazione sul futuro, su una voce che circola e che il presidente Toti ha smentito («non sono mica pazzo», ha detto) e che riguarda un possibile coinvolgimento di Michele Martinelli nello staff dirigenziale della Virtus.
Carlo Santi
Fonte: Il Messaggero
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