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Snaidero davanti al solito muro

Alibegovic e Mian più no che sì. Frates: «Situazione complicata, specialmente in difesa»

Dopo Siena, Cantù. Per Frates (da ex) e per la Snaidero (come entità sportiva sempre coinvolta nella lotta per la retrocessione), un'altra tappa che sarebbe stato preferibile, se non evitare, almeno dilazionare. Ma tant'è: contro l'autentica rivelazione del torneo, la formazione udinese rischia seriamente di andare incontro, svestita di risorse importanti (sono a rischio le presenze di Mian e Alibegovic), ad un altro uragano.
Se il capitano continua infatti a lamentare persistenti fastidi all'inserzione del tendine con il tallone destro (che gli aveva già impedito di scendere in campo la vigilia di Pasqua), la guardia sta tentando di smaltire il colpo alla coscia destra accusato sempre sabato, in uno scontro, ovviamente casuale, con... Jeff Stern. La decisione definitiva sul loro impiego, dopo il primo consulto avvenuto al termine della seduta di ieri sera (seguita da entrambi in abiti civili) tra staff medico e tecnico, sarà presa soltanto stamane.
Ingeneroso, a questo punto, dissertare "anche" di una partita. Fabrizio Frates (11 anni di Cantù: 3 in qualità di assistente, 4 da capo allenatore e altrettanti da responsabile del settore giovanile con una Korac vinta, una persa in finale con il Partizan Belgrado, più una qualificazione in Eurolega,ndr) però, ci prova.
«La situazione è complicata - è il flash del tecnico snaiderino - anche perchè ancora non sappiamo se Teo e Michele ci daranno una mano. E se ci sono quasi venti punti di differenza tra le due squadre, i motivi ci saranno... Bisognerà quindi entrare in campo e dare più del massimo».
Tatticamente, ed è ormai un ritornello, siete sfavoritissimi.
«Sì, in modo particolare per i mis match che pendono nettamente dalla parte ospite. Ma non possiamo arrenderci prima: cercheremo di supplire con l'agonismo e la voglia al gap che ci separa da Cantù».
In tutta sincerità: te l'aspettavi, il miracolo brianzolo?
«Altri club avevano tentato di battere la pista americana ma, strada facendo, hanno stravolto tutto. All'Oregon, invece, oltre ad aver individuato, con competenza, i giocatori giusti, hanno avuto fiducia e pazienza. E goduto pure di un pizzico di fortuna: a parte l'incidente occorso a Damiao, non mi pare, infatti, che Sacripanti abbia dovuto fare i conti con altri inconvenienti».
Hines, Thornton, ma anche Lindeman.
«Sì, ultimamente il centro sta facendo molto bene la sua parte. Gli altri li conosciamo, adesso aspetto dai miei una reazione dopo Siena».
Più che scosso, il Mills toscano è sembrato un cavallo bolso.
«Purtroppo Silas rimane un mistero. Mentre Stern si è già calato rapidamente nella parte, lui ancora non sembra aver capito che in Europa, e in modo particolare in Italia, il basket è una cosa seria e va affrontato con molta concentrazione. Stasera potremmo avere molto bisogno di lui, speriamo bene...».
Roberto Zanitti
Fonte: Il Gazzettino
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