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Savic chiede un cambio di ritmo

«Dobbiamo ritrovarci, siamo primi e non bisogna perdere questo vantaggio»

Zoran Savic, la Fortitudo ha passato una Pasqua più serena dopo la vittoria con Imola?
«Un successo importante. Dopo le prestazioni delle ultime due settimane, avevamo bisogno di muovere la classifica e ci siamo riusciti. Al di là dei due punti, mi conforta vedere che ultimamente stiamo di nuovo lavorando bene tutti insieme. È fondamentale, perché ci attende un finale di stagione impegnativo, e dobbiamo resistere per presentarci ai play-off davanti a tutti».
Dietro spinge soprattutto la Benetton, che è andata a vincere a Casalecchio.
«Sta giocando molto bene, in campionato e in Europa. Ma in classifica abbiamo ancora una vittoria più di loro e dobbiamo tenercela stretta, aspettando la sfida al PalaDozza».
Al di là dei due punti, cosa ha visto di buono sul parquet di Faenza, contro la Filattice?
«Ho visto un gruppo che finalmente ha lottato, come sa e può fare. Che ha cambiato atteggiamento rispetto alle tre partite precedenti. Lì eravamo proprio andati in letargo, abbiamo concesso troppi punti di scarto a tre avversari diversi. Spero e credo che le cose stiano cambiando, che il nostro gioco stia migliorando».
La Skipper è ancora prima in campionato e ha un piede e mezzo fuori dall’Europa. Forse occorre fare delle scelte.
«Io dico che in campo si va per vincere, la mentalità deve essere questa. In Eurolega ci restano due partite, vogliamo fare bene».
Ma un miracolo come quello che vi portò dalla prima alla seconda fase questa volta è impensabile.
«Difficile, si capisce. Perché non dipende più soltanto da noi, ma anche dai risultati delle altre squadre».
Campionato, allora.
«Spero che finalmente si riesca a essere tutti in salute. Arrivano gare importanti, occorre una squadra al cento per cento».
Solo problemi fisici, fin qui?
«Nessun altro problema. Gli infortunii ci hanno decimato, spesso ci siamo trovati a fare allenamento in quattro o cinque, con l’aggiunta degli junior. Non è facile, si perde il ritmo. Noi non siamo una squadra come la Virtus o la Benetton. Da loro, se non va in campo un giocatore importante, non si nota più di tanto. Da noi sì: uno come Basile, per dire, è fondamentale per i nostri equilibri».
Avete parlato con Seragnoli, dopo i tonfi della settimana scorsa?
«Personalmente, l’ho sentito dopo il derby. C’era rimasto male, per come l’avevamo perso. Ma era un sentimento comune a tutti noi: abbiamo giocato tre partite davvero schifose, e adesso stiamo provando a cambiare registro. Con pazienza, lavorando».
E andando in campo un giorno sì e l’altro pure, o quasi: quattro volte in sette giorni.
«Dura, certo. Ma noi stringiamo i denti, provando a stare più insieme in campo. E a raggiungere il nostro traguardo sapendo che oggi non c’è niente di certo, non puoi dire chi arriverà primo o chi arriverà quinto».
Marco Tarozzi
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