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L'Euro perde in campo e fuori

Figuraccia in campo contro Biella e frattura fra squadra e società.

EURO ROSETO - Sims 18, Hicks 11, Gilmore 8, Ruggiero, Swords, Grant 5, Swinson 10, Boni 19, Lockhart 4, MOnti n.e.. - Coach: Bruno Impaloni.
LAURETANA BIELLA - Dixon 24, Belcher 23, Soragna, Malaventura 2, Ogliaro n.e., Lacey, Niccolai 6, Bougaieff 5, Rankin 5, Batiste 17 - Coach Alessandro Ramagli.
Parziali: 1° Quarto 16-19; 2° Quarto 35-45; 3° Quarto 53-64; 4° Quarto 75-82.
Arbitri: Reatto e Filippini.
Spettatori: 1.300 - Incasso: 20.000 Euro.
ROSETO - Roseto perde in casa una partita giocata in maniera orribile. Fin qui l'evidenza sbattuta in faccia ai pochi spettatori che avevano iniziato la serata prorompendo in un lungo applauso in ricordo e memoria di Giovanni Giunco. Ma la brutta prova con la quale Roseto ha ammainato bandiera nei confronti di una Biella apparsa tutto tranne che fenomenale non è ancora nulla. A fine gara, infatti, in sala stampa sono entrati Capitan Mario Boni e Joshua Grant che, in rappresentanza della squadra, hanno letto un comunicato che è praticamente un atto d'accusa nei confronti della gestione del Presidente Martinelli. La squadra ha lamentato l'ingresso del Presidente nello spogliatoio nell'intervallo fra il primo e il secondo tempo e le minacce di mandare tutti a casa che lo stesso avrebbe rivolto alla squadra, adducendo la più ovvia delle esclamazioni inglesi in campo economico: "Business is business". La squadra ha dunque perso in campo e contrattaccato in sala stampa, richiamando Martinelli al rispetto delle spettanze (pare che gli atleti avanzino gli stipendi relativi a febbraio per quanto attiene alla parte dei contratti d'immagine) e a una gestione più professionale, stante i 35 giocatori finora chiamati a Roseto, in un tourbillon progressivo che ha avuto, al momento, l'unico effetto di provocare una frattura fra squadra e dirigenza mai sentita prima in casa rosetana. Michele Martinelli non è passato in sala stampa, ma pare certo che si appresti a prendere decisioni drastiche in merito alla gestione della squadra e ai suoi componenti. Una squadra, sia chiaro, che potrà essere stata turbata finché si vuole, ma che poteva e doveva onorare il campo in maniera diversa, invece di offrire uno spettacolo sconsolante, affondando contro Dixon, Belcher e Batiste. I padroni di casa hanno inseguito fin dal primo minuto: 16-19 alla fine del primo quarto, 35-45 al riposo, 53-64 alla fine del terzo quarto di una gara che sembrava già decisa. Un'impennata d'orgoglio, tardiva, e alcuni regali di una distratta Biella avevano consentito addirittura il rientro a -1 a un minuto e mezzo dalla fine, ma non è bastato. Roseto perde in campo e fuori, visto che oggi squadra e società si guardano in cagnesco.
Luca Maggitti
Fonte: Il Tempo
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