News

1970: sul campo era sempre Ignis-Simmenthal

1970: sul campo era sempre Ignis-Simmenthal

La fondazione della Lega Basket, nata ufficialmente il 27 maggio del 1970, avviene solo qualche settimana dopo (era esattamente il 9 aprile) che una squadra italiana era tornata sul trono d’Europa a distanza di 4 anni dalla vittoria del Simmenthal Milano sullo Slavia Praga, (esattamente il 1 aprile 1966).
La vittoria dell’Ignis a Sarajevo contro l’Armata Rossa di Mosca inaugurò per Varese un decennio irripetibile di finali in quella che era la massima competizione europea contrassegnate da ben cinque vittorie: oltre al 1970, l’edizione 1972, 1973, 1975 e 1976. Tre trionfi europei furono nel segno di Aza Nikolic in panchina, due con Sandro Gamba. Tutte con Dino Meneghin, comune denominatore adi un decennio irripetibile.
Pochi giorni prima, l'Ignis aveva vinto lo scudetto, il secondo di fila, il quarto della sua storia, proponendosi sempre di più come la rivale storica di quella Olimpia Milano che, targata prima Borletti e poi Simmenthal, si era divisa con la Virtus Bologna il dominio negli anni 1950 e 1960.
Le due grandi rivali (nella foto Manuel Raga contro Renzo Bariviera) si erano già sfidate negli anni ‘60 in altri due spareggi scudetto: nel primo, disputati il 19 aprile 1962 a Bologna, il Simmenthal aveva battuti l’Ignis per 68 a 61 mentre nel secondo a Roma il 1 aprile 1966 la sfida si concluse con una larga vittoria dell’Ignis sul Simmenthal per 74 a  59: il verdetto sul campo venne però capovolto dalla Fip a causa della posizione irregolare del giocatore dell’Ignis Tony Gennari.
Il Simmenthal bissò il tricolore l’anno dopo, il 1966-67, per lasciare poi spazio alla prima vittoria della sua storia di Cantù, guidata in panchina da Boris Stankovic, poi divenuto il segretario generale della FIBA e l’uomo che insieme al commissioner NBA David Stern ha guidato il basket nel nuovo millennio con la storica apertura delle frontiere, anche olimpiche, ai professionisti. Ma la sfida dell’Ignis, sulla spinta anche della potenza economica del patron Guido Borghi alla guida del colosso degli elettrodomestici, era ormai lanciata e furono suoi i campionati 1968-69 e appunto 1969-70.
Il girone unico della Serie A, che a quel tempo vedeva al via solo 12 squadre, si concluse con l’Ignis in testa con 40 punti, sei di vantaggio sul Simmenthal, seguita dalla seconda squadra milanese, la All’Onestà Milano, dalla Fides Napoli e dalla Noalex Venezia. Due le retrocesse, la Splugen Brau Gorizia e Brill Cagliari.
Nella classifica marcatori, che aveva visto nel 1965-66 la storica riapertura allo straniero (concisa con l’arrivo a Milano del grande Bill Bradley a Milano, anche se solo per la Coppa) alcuni dei grandi stranieri che avrebbero fatto la storia del basket italiano: alle spalle del goriziano Ernald Webster, capocannoniere con 593 punti e quasi 27 di media, ecco il messicano volante Manuel Raga, alfiere dell’Ignis Varese, che chiuse con  558 punti e una media  di 25.3. Dietro di loro il colosso  Joe Allen della Snaidero Udine con 25.9 di media, l’idolo del popolo della Eldorado Fortitudo Bologna, Gary “Baron” Schull con 24.4; poi Ron Sanford (23.4 di media) della Noalex Reyer Venezia, la squadra che poteva vantarsi di giocare in una palestra, la Misericordia, definita “la palestra più bella del mondo”, e Terry Driscoll, destinato  ad entrare nella storia della Virtus: tornato a Bologna nel 1976 sarebbe subito diventato protagonista del titolo bianconera, vincendo poi sulla panchina bolognese altri due scudetti che chiusero il decennio.


Nasceva una dinastia di grandi campioni stranieri ma soprattutto si avvicinava l’era dei grandi spareggi tra Ignis e Simmenthal che avrebbero segnato per sempre la storia dei nostri canestri e lanciato il boom del basket in Italia. Saranno ben 3 di fila: il 3 marzo 1971 a Roma con vittoria dell’Ignis per 65 a 57,  poi l’anno dopo il 4 aprile del 1972 ancora a Roma la rivincita del Simmenthal per 64 a 60 e l’anno successivo, il 1973, a Bologna ancora una vittoria dell’Ignis il  25 aprile per 74 a 70.  Quella che vide Dino Meneghin con una inedita maschera protettiva per proteggere il naso fratturato fu l’ultima di una sfida infinita. In quel decennio si sarebbero alternati sul trono tricolore, oltre a Varese, ancora Cantù nel 1975 e infine la Virtus Bologna nel 1976 prima del ritorno di Varese che inaugurò nel 1976-77 la nuova formula che avrebbe assegnato il titolo con i playoff, un altro momento storico del basket italiano, da sempre capace di precorrere i tempi.


 


 

TAGS
Le ultime gallery
Le ultime notizie
Title Sponsor
Platinum Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Technology Partner
Medical Supplier
Treno ufficiale
Official Ball
Technical Sponsor
Official Ticketing
Official Water
Official Nutrition Partner
Official Supplier
Official Supplier
Mobility Partner
Official Court Supplier
Media Partner
Media Partner
Official Radio
Official Advisor