L'Aquila Basket è viva e lotta assieme a noi. La Dolomiti Energia Trentino sarà al via del prossimo massimo campionato, parola di Salvatore Trainotti (nella foto con il presidente Luigi Longhi). Limitati i danni provocati anche alla pallacanestro italiana dalla pandemia grazie al proprio modello virtuoso ed alla generosità dei propri sostenitori – gli abbonati, ad esempio, hanno rinunciato al rimborso – la società bianconera cercherà di trasformare i problemi in opportunità. Per parlare di acquisti e cessioni (anche di quella di Alessandro Gentile) è presto, dice il general manager Salvatore Trainotti. Prima bisognerà conoscere il contesto della prossima stagione.
Partiamo dalla situazione basket più in generale: l'a.d. della Lega Gandini ha lamentato 40 milioni di danni, e il rischio è che nella prossima stagione ce ne siano altrettanti. Ci spiega in cosa si tradurranno queste perdite?
"Le perdite sono legate ai mancati ricavi: biglietteria, attività collaterali alla partita (magliette, bar) e sponsorizzazioni. Si presuppone che la crisi renderà più difficile raccogliere risorse sul territorio. Perdite che comporteranno, banalmente, squadre meno costose. E questo vale per ogni ambito, sportivo e non sportivo. Da qui si parte: bisognerà essere più organizzati, avere un'identità forte e dare ancora più importanza ai fondamentali di gestione di un'azienda".
È presto per sapere quante società prenderanno parte al prossima campionato?
"Sì, il termine per l'iscrizione al campionato è stata prorogata al 31 luglio".
Il basket farà un passo indietro? Se sì, quanto grande sarà?
"Dipende cosa s'intende per passi indietro. Se ragioniamo con i parametri di una volta andremo indietro, se cerchiamo di adattarci alla nuova realtà faremo dei passi avanti".
Allargando ulteriormente lo sguardo sullo sport italiano, perché voi vi siete messi subito d'accordo sul non giocare più mentre il calcio ancora spera e il volley continua a litigare, soprattutto sui tagli?
"Senza fare confronti, noi abbiamo una leadership forte sia in Federazione che in Lega, quando c'è una leadership forte c'è chiarezza e una direzione condivisa. In questo momento nella pallacanestro c'è una grande consapevolezza che dobbiamo stare uniti, forse anche copiando dagli Stati Uniti, da parte di club, soggetti istituzionali e addetti ai lavori. Noi abbiamo la legge del professionismo, è uno strumento che ci ha aiutato a prendere decisioni efficaci".
Crede che il calcio possa ripartire?
"Io vivo di fatti e non di opinioni, se non ho elementi in mano non esprimo valutazioni, faccio fatica a dare un giudizio. Secondo me non c'è una soluzione giusta e una soluzione sbagliata. C'è una soluzione migliore, ma è sempre una valutazione soggettiva, sapendo che qualche rischio bisognerà correrlo, da una parte o dall'altra, il calcolo del rischio sta alle persone che decidono".
Lei è un "ripresista" alla Renzi o è più cauto?
"C'è qualcuno che deve decidere quali sono i rischi che come comunità vogliamo prenderci, legati alla
salute o alla situazione economica. Chi prende le decisioni deve far capire alla comunità dove stiamo andando. A quel punto dobbiamo essere bravi noi ad andare tutti nella stessa direzione, saranno i valori morali della comunità a fare la differenza".
Venendo all'Aquila, qual è la situazione economica e quale avete immaginato che possa essere nella prossima stagione?
"La situazione economica definitiva la avremo a giugno, ovviamente. Ho letto una frase che mi è piaciuta un sacco: tutti dicono che siamo sulla stessa barca; no, siamo nella stessa tempesta, ma c'è chi ha lo yacht e chi ha la barca a remi. La cosa importante è che noi la nave l'abbiamo rimessa dritta, arriveremo in fondo con qualche perdita, però, grazie al nostro modello, ai soggetti che ci sostengono, la nave la stiamo conducendo in porto. La prossima stagione la faremo, a giugno-luglio capiremo in quale contesto e prenderemo le decisioni che vanno prese". Anche il mercato verrà fatto solo da quel momento in poi?
"Oggi e nelle prossime settimane il mercato non è un tema. Con il mio assistente e gli allenatori abbiamo cominciato a fare un'analisi sulla stagione precedente, non parliamo di costruzione della squadra. Tutti i nomi che escono in questo momento sono prematuri. Non sappiamo nemmeno cosa ci sarà ad ottobre".
La richiesta che avete rivolto agli abbonati affinchè rinunciassero al rimborso ha avuto buon esito?
"Sì, credo che su oltre 2.000 abbonati abbiamo avuto due e-mail di richiesta d'informazioni. I nostri abbonati hanno capito la situazione, si sentono parte della società, non solo clienti".
Lei disse che avrebbe voluto ribadire il ruolo di guida del movimento, anche in un momento difficile come questo. Cosa farete in concreto?
"Noi sappiamo che come società professionistica abbiamo una responsabilità rispetto a tutte le altre società dilettantistiche della pallacanestro. Cerchiamo di costituire un esempio positivo, stimolando un certo tipo di comportamento, sappiamo che ci sono tante società che vivono di volontariato e quindi a settembre cercheremo di sostenerle."
Qualcuno ha già scritto che quasi sicuramente dovrete rinunciare a Gentile: è vero?
"È un tema che non è sul tavolo oggi, quando ci sarà un contesto chiaro andremo ad affrontare tutte le situazioni. Il nostro obiettivo è essere solidi, quando si è solidi è il contesto che ti dice quali sono le decisioni da prendere. Craft potrebbe ripensarci, non avendo potuto giocare la stagione fino in fondo? Sarebbe bello rivederlo a Trento per salutarci di persona, è una delle cose che vuole fare, per il rapporto che ha con tutti. Ma lui la sua decisione l'ha presa".
Nella scorsa stagione abbiamo avuto più volte notizia dell'insoddisfazione di Lechthaler per il minutaggio che gli veniva concesso. Giocherà ancora per l'Aquila Basket?
"È molto semplice: abbiamo un rapporto speciale con lui, lui sa che il giorno che smetterà di giocare entrerà nella nostra società con un ruolo che poi definiremo, ma sarà lui a scegliere quando arriverà quel momento. Affronteremo la questione quando ci rivedremo, ma penso che lui voglia continuare a giocare. Il minutaggio di un giocatore lo decide l'allenatore e io non ci entro, ma Lechthaler ha comunque un ruolo importantissimo nella squadra."
Maurizio Di Giangiacomo - Trentino