Una Virtus da scudetto. E' quella che scenderà in campo nella prossima stagione, dato che scadranno i famosi cinque anni che la proprietà si era data per riportare il titolo italiano nella bacheca bianconera. "Noi eravamo nella condizione di arrivarci un anno prima – spiega l'ad della V nera Luca Baraldi - adesso dobbiamo provarci il prossimo altrimenti siamo fuori tempo". Come state vivendo questo momento di lockdown? "La situazione è irreale e abbiamo tanta preoccupazione per quello che sarà il futuro delle società sportive. Se si esclude il calcio, che grazie ai diritti televisivi gode di introiti sontuosi, nelle le altre discipline i club vivono di sponsor e di botteghino. Purtroppo anche la migliore previsione prevede un calo del pil a due cifre per cui il rischio che ci sia un forte calo degli incassi è reale".
Oggi c'è una nuova assemblea di Lega, farete una nuova proposta per la ripartenza?
"Noi la nostra l'abbiamo già fatta e leggendo le dichiarazioni di altri addetti ai lavori si comincia ad intuire che non era così peregrina, tanto che si sta parlando di una serie A a venti squadre divise in due gironi. Adesso, però, aspettiamo di conoscere cosa hanno pensato gli altri e in ogni caso mi auguro che si arrivi ad una soluzione che faccia pagare il minor danno possibile ai club".
Se si dovesse disputare una final eight di Eurocup a luglio, la Virtus vi parteciperebbe? "Ci faremo trovare pronti, ma dubito possa accadere. In tutta Europa i contratti dei giocatori scadono il 30 giugno, per cui chi è in scadenza non
sarebbe disponibile per quella data. In più a giugno dovrebbero essere richiamati tutti gli atleti, compresi quelli in scadenza, anche se poi non potrebbero giocare. Non vedo nessuna possibilità, ma se ci chiamano ce la andremo a giocare".
Se tutto si sposta a settembre candiderete Bologna? "No, perché siamo alle prese con una situazione sanitaria molto difficile. Sinceramente penso che in tutto il sud dell'Europa anche a settembre non sarà possibile ripopolare i palasport. Se dobbiamo giocare in un palazzo vuoto un posto vale l'altro per cui ci terremmo questo bonus per un'altra occasione".
Questo significa che punterete a far ripartire il campionato a gennaio?
"Non lo so, quello che dico è che siamo davanti a due strade: o giocare senza pubblico o giocare con il pubblico. A porte chiuse, però, mancherebbero i tifosi che sono il vero cuore pulsante della gara e allo stesso tempo il club non avrebbe quell'incasso che è vitale per la sua esistenza. Senza pubblico si può giocare solo se arrivano contribuzioni importanti dal governo e dal Coni, ma non credo arriveranno. La questione è diversa per questo campionato, dove si poteva pensare di giocare a porte chiuse dato che gli investimenti erano già stati fatti".
Per quanto riguarda il lato sportivo, da dove ripartirà la Virtus?
"Da chi rappresenta il suo asse portante, vale a dire lo staff tecnico e gli otto giocatori che abbiamo firmato con un contratto pluriennale. Poi valuteremo come migliorare la squadra e se ci sono le condizioni per poterlo fare".
Massimo Selleri