Oggi il basket di Serie A si riunisce come ogni settimana per il punto della situazione. E sul tavolo ci sarà anche la proposta Baraldi-Virtus Bologna di tenere in piedi il campionato in estate, concludendolo all'inizio della prossima stagione. Ma ovviamente ci si occuperà anche di scenari futuri, in attesa dell'eventuale decisione governativa o Coni di fermare tutto. Di conseguenza continuiamo con il giro d'orizzonte tra le varie componenti. Stavolta tocca a Federico Casarin, presidente dell'Umana Reyer Venezia che dopo lo scudetto 2019 ha già messo in bacheca a Coppa Italia 2020. Casarin ci dica, qual è la visione della Reyer Venezia sulla crisi dettata dall'emergenza Covid-19?
"Sulla diffusione del virus sono un po' più fiducioso, da ottimista di natura, dopo i numeri emersi. Ma ogni individuo deve fare la sua parte. Per il resto la crisi sarà pesante, ma siamo proprio tutti sulla stessa barca. Bisogna essere positivi, ci sarà sofferenza economica per tutti e il Governo dovrà prestare attenzione ad ogni settore. Sport compreso che ha un valore importante, sociale non soltanto per la pratica".
Alla Reyer avete già un primo conto dei danni?
"Un calcolo preciso potrà essere fatto soltanto alla fine della stagione, il 30 giugno oppure quando sarà stabilito lo stop. Di sicuro saranno danni ingenti, verranno a mancare cifre che erano già state messe budget, non soltanto al capitolo biglietti, ma sponsorizzazioni. Bisognerà essere cauti e attenti verso la prossima stagione. Ma l'Itaia ha sempre avuto la capacità di reagire alle difficoltà, ancor più se grandi, di rialzarsi".
Una società che investe più di tutti sul settore giovanile, avrà ulteriori problemi.
"Io devo ringraziare tutti, dalla prima squadra che continua ad attendere, ogni giocatore tenendosi in forma come può, fino a dirigenti, istruttori, preparatori delle giovanili che hanno mostrato grandissimo attaccamento. Sarà difficile ripartite nei settori giovanili, ma noi non molliamo. Ha un valore molto importante per il club".
Qual è la vostra posizione sull'attuale stagione? Quasi tutti la vogliono chiudere, ma c'è qualche voce diversa in A.
"Ascolteremo la proposta Baraldi. Noi siamo totalmente allineati alle decisioni del nuovo presidente Umberto Gandini. Soprattutto rispettiamo le istituzioni, dunque aspettiamo Governo, Coni e Fip. Fino a che Gandini penserà ci sia margine per una ripresa, per noi andrà bene, ma dobbiamo essere pronti a elaborare il percorso futuro. Personalmente ritengo difficile legare la fine della stagione all'inizio della successiva, anche per problemi organizzativi".
Voi puntate sempre sulla continuità. Le piacerebbe confermare la squadra attuale?
"Nei limiti del possibile sì. Quando a inizio stagione ci piovevano addosso critiche, adducendo età o pancia piena del gruppo, abbiamo continuato e la squadra ha mostrato le qualità tecniche e umane, raggiungendo i quarti di Eurocup e conquistando la Coppa Italia".
Cosa pensa dell'accordo alla Juventus per la riduzione degli stipendi dei giocatori?
"Premetto che bisognerebbe essere all'interno della società per capire bene le modalità. Ma di sicuro è un'iniziativa importante, del resto la Juventus è la società n. 1 in Italia per gli sport di squadra non soltanto per capacità di vincere, ma a livello organizzativo. In questo momento tutti dovremo prestare particolare attenzione ai conti".
Per la prossima stagione sarà necessario che i club scelgano la categoria in ragione delle disponibilità
. "Nello sport professionistico dovrebbe essere sempre così, bisognerebbe sempre rispettare i parametri economici per avere stagioni positive e serie. Stavolta però credo non basterà la lungimiranza, serviranno agevolazioni, defiscalizzazioni per chi mette soldi nello sport, come gli sponsor". Quanti ne avete in Reyer?
"Ben oltre 200, direi intorno ai 230. E quasi tutti legati al progetto societario, non solo alla prima squadra maschile e femminile. Gli sponsor poi si legano al club, diventano tifosi, partecipano alla vita societaria".
Voi investite anche sulle scuole. Ma la Reyer School Cup che coinvolge 48 scuole superiori è chiusa per quest'anno.
"Un vero peccato per i 40.000 ragazzi coinvolti, eravamo già ai quarti. Potremmo recuperare la fase finale a inizio anno scolastico, ripartendo poi in marzo".
Piero Guerrini