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Snaidero, sarà una dura battaglia a Fabriano

Pillastrini: «Mi sembra di andare a una crociata. Ma abbiamo predisposto le contromisure»

Udine - Nella giornata, l'ultima di andata, che sfornerà l'elenco definitivo delle adesioni alla Final Eight di Coppa Italia (sette posti sono già assegnati, mentre Milano è la favorita per l'ultimo biglietto), la piccola Snaidero va in campo allo scopo di evitare la maglia nera della classifica. Quell'ultimo posto che la formazione arancione ha comunque già occupato, in solitudine o in condominio, per 11 delle 16 giornate sinora disputate. E saldamente detenuto da Fabriano: società allo sbando, stipendi non pagati (Hulett e Porter hanno infatti salutato la compagnia), indifferenza delle realtà imprenditoriali, futuro a tinte fosche. Eppure, proprio dall'incrocio con Udine la piazza marchigiana, per la quale il basket rappresenta l'unica vetrina sportiva a respiro nazionale, tenterà di ricavare nuova linfa per arrivare al capolinea stagionale e prenotare un domani più sereno dopo un ventennio abbondante di serie A.
«Mi sembra di andare ad una crociata - fotografa il momento coach Pillastrini - ho sentito che ci aspetta un clima particolare. Una specie di mobilitazione generale e un palazzo stracolmo: loro vogliono vincere a tutti i costi, per non essere più i fanalini e far capire a chi sta attorno che, in una piazza storica come quella fabrianese, il basket non può morire».
- Negli ultimi giorni Pillastrini ha mandato qualche messaggio all'ambiente udinese...
«Vorrei far capire ai tifosi friulani che la serie A dipende anche dal loro comportamento: capisco perfettamente che, dopo tante sconfitte e tante aspettative deluse ci possa essere un senso di frustrazione; ma abbiamo e avete la fortuna di godere di una proprietà che ha investito e dimostra di volerlo fare ancora. Chiedo perciò di pazientare e di incoraggiarci anche quando siamo e saremo, perchè capiterà ancora, in difficoltà. So che a Fabriano, anche venti punti sotto, la gente non smette di incitare i propri giocatori...».
- Dirottiamo le attenzioni sul parquet.
«E' supefluo ribadirlo, ma ci aspetta un duro confronto pure sul piano tattico. Nessuna delle avversarie affrontate sinora, infatti, ci ha proposto la serie di variazioni difensive, schieramenti misti e macedonie strategiche che Carmenati è solito proporre. Con l'intento, è ovvio, anche di proteggere dai falli i suoi elementi più validi».
- Naturalmente avete già predisposto le contromisure.
«Questo è certo. E se riusciremo a rimanere mentalmente concentrati e far saltare i loro piani, il nostro superiore tasso tecnico dovrebbe permetterci di fare la differenza».
- Clark rappresenta il nemico più temibile.
«E' un esordiente della nostra Lega, ma vanta anche una parentesi Nba: è il pericolo numero uno. Ma attenti anche a Nunez, l'uomo delle imprese. Credo che, comunque, il ruolo dei trascinatori sarà interpretato da Gattoni e Turner, i due anziani, coloro che avvertiranno maggiormente l'importanza dell'evento, trasmettendola ai compagni».
- Potrebbe decidere, a vostro favore, la loro panchina corta.
«Il tesseramento in extremis di Carney, che conosco per averlo affrontato con Jesi e che temo per l'impatto positivo che solitamente caratterizza le prime dei nuoi arrivati, ha ampliato la rosa, ma, alla fine e come sempre, molto dipenderà da noi».
Roberto Zanitti
Fonte: Il Gazzettino
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