UDINE. Fabriano - Snaidero Udine non è una partita come le altre per Chandler Thompson, anzi. L'ala da Ball State University è “l'hombre del partido” per molti motivi: dal fatto che è un fresco (e amatissimo a Fabriano) ex di turno, allo scarso rendimento che ha offerto negli ultimi tempi in maglia arancione e che richiede al più presto una prova incoraggiante per non farlo cadere definitivamente nel girone dei bocciati.
«Dobbiamo avere un solo obiettivo per la gara contro la mia ex squadra - tuona Thompson -: vincere e basta, non importa come. Un successo ci consentirebbe di respirare, di ritrovare un minimo di serenità e di allentare la pressione che ci blocca, oltre che mettere quattro punti tra noi e loro in classifica, particolare che non guasta».
Contro Napoli, però, avete dimostrato di vivere un momento negativo: sembrate bloccati in campo e non riuscite a giocare.
«Continuando a perdere, le nostre certezze vengono meno, ma sono ancora convinto che possiamo fare buone cose. Il nostro problema principale è che giochiamo senza continuità di rendimento: facciamo qualche cosa bene e poi commettiamo subito errori che ci fanno ricadere giù. Però, lavorando di squadra abbiamo tutte le possibilità di risalire, facendo un passo alla volta».
Il primo e obbligatorio passo è la vittoria a Fabriano.
«Ovviamente. Se poi troviamo la convinzione e riusciamo a collezionare qualche vittoria in fila, allora i play-off non sono una chimera».
Due soli punti contro Napoli, 5 contro la Scavolini: le sue statistiche in serie A parlano di 8,7 punti in 26,4 minuti di utilizzo medio a partita, col 42% al tiro da due e il 25% da tre: lei non è abituato a queste miserie.
«Assolutamente no. Comunque, mi interessa di più vincere, quindi non è un problema grave».
Due stagioni a Fabriano, con 17 gare nel primo anno in serie A2 (14,8 punti di media), guadagnando subito la promozione in serie A1, e 38 partite l'anno scorso in regular season (16,5), acquisendo il diritto di partecipare ai play-off nei quali Fabriano praticamente non ha neppure iniziato a giocare, sotterrata in due partite dalla Scavolini.
Vorrà far bella figura davanti ai suoi ex tifosi...
«Voglio giocare meglio che posso - chiosa Chandler, col figlioletto Cj in braccio -, per me stesso e per aiutare la Snaidero: mi ripeto, per noi è fondamentale vincere contro la Carifac. Poi è normale che ci tenga a far bene contro i miei ex compagni, pur se di loro sono rimasti solo Gattoni e qualche juniores».
(f.t.)
«Dobbiamo avere un solo obiettivo per la gara contro la mia ex squadra - tuona Thompson -: vincere e basta, non importa come. Un successo ci consentirebbe di respirare, di ritrovare un minimo di serenità e di allentare la pressione che ci blocca, oltre che mettere quattro punti tra noi e loro in classifica, particolare che non guasta».
Contro Napoli, però, avete dimostrato di vivere un momento negativo: sembrate bloccati in campo e non riuscite a giocare.
«Continuando a perdere, le nostre certezze vengono meno, ma sono ancora convinto che possiamo fare buone cose. Il nostro problema principale è che giochiamo senza continuità di rendimento: facciamo qualche cosa bene e poi commettiamo subito errori che ci fanno ricadere giù. Però, lavorando di squadra abbiamo tutte le possibilità di risalire, facendo un passo alla volta».
Il primo e obbligatorio passo è la vittoria a Fabriano.
«Ovviamente. Se poi troviamo la convinzione e riusciamo a collezionare qualche vittoria in fila, allora i play-off non sono una chimera».
Due soli punti contro Napoli, 5 contro la Scavolini: le sue statistiche in serie A parlano di 8,7 punti in 26,4 minuti di utilizzo medio a partita, col 42% al tiro da due e il 25% da tre: lei non è abituato a queste miserie.
«Assolutamente no. Comunque, mi interessa di più vincere, quindi non è un problema grave».
Due stagioni a Fabriano, con 17 gare nel primo anno in serie A2 (14,8 punti di media), guadagnando subito la promozione in serie A1, e 38 partite l'anno scorso in regular season (16,5), acquisendo il diritto di partecipare ai play-off nei quali Fabriano praticamente non ha neppure iniziato a giocare, sotterrata in due partite dalla Scavolini.
Vorrà far bella figura davanti ai suoi ex tifosi...
«Voglio giocare meglio che posso - chiosa Chandler, col figlioletto Cj in braccio -, per me stesso e per aiutare la Snaidero: mi ripeto, per noi è fondamentale vincere contro la Carifac. Poi è normale che ci tenga a far bene contro i miei ex compagni, pur se di loro sono rimasti solo Gattoni e qualche juniores».
(f.t.)