News

Mabo, l’anno nuovo comincia col botto

La grinta di Parente è contagiosa, i punti di Giachetti matano la Skipper

L’esempio di Parente, la faccia tosta di Giachetti. La Mabo si tuffa nell’anno nuovo riscoprendo vecchi protagonisti. Per una volta i tre mori del capannone amaranto possono attendere, i titoli più grandi del manifesto sono per i due giocatori più bassi della partita. Vecchi di militanza, non certo all’anagrafe, visto che Parente ha 24 anni e Giachetti appena 19 compiuti un mese fa. Quando il gioco si fa duro (55 falli, la partita è durata quasi due ore) sono loro a pretendere il centro del palco, il capitano con la sua grinta micidiale, un virus contagioso, ‘Jaco’ con canestri che diventano picconate pesantissime al muro della Skipper.
La Mabo vince così la prima partita del 2003, con una prestazione non perfetta sul piano della lucidità e dei numeri, ma intrisa di cuore, orgoglio, cattiveria agonistica, virtù indispensabili per mettere a nudo la fragilità esterna dell’aquila bolognese (due soli blitz nel girone d’andata, contro Avellino e Fabriano). Livorno poteva vincere meglio, o se preferite soffrire un po’ meno, se fosse riuscita a capitalizzare l’inizio da incubo dei bolognesi (1/7 al tiro e 6 perse in 6’, 17 palle perse a metà gara). Invece dopo averli quasi aspettati (6-2 al 6’), allungando poi in un modo non definitivo (21-10 al 10’), ha permesso che i ‘succhi’ si tenessero in vita con una difesa arcigna, degna dell’Eurolega, e che dopo aver fatto capolino al comando, arrivassero al momento cruciale col muso avanti (55-57, 31’, tripla di Galanda). E’ stato qui che Daniele Parente ha detto basta: al rientro dopo due mesi di calvario (un guaio muscolare, poi la mandibola rotta) si è appiccicato a Pozzecco come il francobollo su una busta. Ha difeso duro, l’ha mandato in tilt, ha rubato palloni e lanciato il contropiede. Un animale da guerra, e col suo atteggiamento ha contagiato veramente tutti, americani e non.
In sei minuti di adrenalina a mille la Mabo ha firmato un break di 17-0 che sembrava poter uccidere la partita: 72-57 (36’30”). E invece no. Tornato in panchina a rifiatare il capitano, contro il pressing disperato della Skipper, Mc Leod ha cominciato a spargere frenesia, perdendo palloni, facendo 0/2 dalla lunetta, e con cinque punti a testa di Basile e Delfino (Pozzecco nel frattempo era stato richiamato fuori dopo aver sbatacchiato il paradenti sul parquet e creando un momento di grande elettricità col suo coach, il voluminoso slavo Repesa), più due liberi di Barton la Fortitudo è piombata sul collo degli amaranto. 73-69 a 1’51” dalla sirena. Tensione enorme, momenti terribili, paura di vincere che si tagliava a fette. Ma il ritorno in pista di Parente, anche se dalla lunetta le mani livornesi non sono state esemplari (Giachetti 2/4, Garri 0/1) ha scongiurato il pericolo. E Rodney Elliott, che aveva da farsi perdonare una rimessa da infarto, con palla buttata nel mucchio e salvata da un miracolo felino di Conley, ha siglato a 1’21” i due liberi della staffa (78-71). Il resto sono applausi, con uno schiaccione di Mutavdzic e la sostituzione di Parente per l’applauso a 15” dalla sirena, dopo un bel 2 su 2 del capitano in lunetta.
Due punti d’oro, una flebo per il morale alla vigilia di due trasferte consecutive quasi agli antipodi del campionato, Napoli e Udine. Ci voleva.

Renzo Marmugi

Fonte: Il Tirreno
TAGS
Le ultime gallery
Le ultime notizie
Title Sponsor
Platinum Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Technology Partner
Medical Supplier
Treno ufficiale
Official Ball
Technical Sponsor
Official Ticketing
Official Water
Official Nutrition Partner
Official Supplier
Official Supplier
Mobility Partner
Official Court Supplier
Media Partner
Media Partner
Official Radio
Official Advisor