Tutti a casa. Al PalaMacchia Bologna in questa stagione le ha sempre prese e la sberla arrivata ieri alla Skipper è di quelle pesanti. Saluti assai prossimi alla Final Eight della Coppa Italia: in questo momento la Fortitudo non vale le prime otto, avendole prese di sante ragione da due terzultime (Biella e Livorno) cantano i risultati. Niente da dire, il livello è chiaro: quattro paghe in trasferta senza appello forniscono un panorama modesto e purtroppo realistico. Muto Repesa alla fine, di sicuro furente con i suoi. Nervosismo, ancora una volta litigate e schiamazzi lontano da Bologna (in campo e in panchina, anche tra Jasmin e i suoi) ma soprattutto poca sostanza, ecco la foto del match, risoltosi nella disfatta. Galanda a inizio dell´ultimo quarto ha messo 5 punti lampo per il 57-55. Poi il marasma, nel quale ha sguazzato la Mabo infilando un 17-0 da paura, davanti allo 0/6 e alle 7 palle perse di un gruppo allo sbaraglio: 57-72 a 4´ dal termine. Alla fine le bocce regalate sarebbero state 30, indegne: a tirare una volta sì e una no da centrocampo si sarebbe forse raccolto di più. A onor del vero la Fortitudo ha poi trovato un guizzo di Delfino per un 10-0 in 2´ e a Galanda ha girato sul ferro l´ipotetica tripla del - 2, poi ribaltata da Garri nel contropiede per il decisivo 76-69 1´40´´. Elliott, Giacchetti (matc winner) e Conley avrebbero poi mazzolato a piacimento, con il ruvido Mutavzdic a inchiodare il finale. Imbarazzante, nonostante un terzo quarto di fatica (e sorpassi, Delfino 50-46 al 26´) che magari avrebbe lasciato sperare in qualcosa di meglio che però non è arrivato mai (e non era giunto nelle precedenti uscite) e quindi non si tratta purtroppo di una novita. La musica stridula era apparsa subito.
Impastati di panettone a livelli un po´ preoccupanti. Non è stata questa naturalmente la causa, pareva fosse successo questo ai bimbi di Repesa nel primo quarto. Dove il canestro è rimasto a lungo un mistero doloroso e in verità tutto il gioco offensivo della Skipper, ai limiti del supponente. Non c´era il piatto ricco, ma la Mabo ci si è ficcata lo stesso a testa bassa, cercando ogni volta di sfondare. Non è stato un gran vedere, perchè dopo 5´ si stava sul 2-6 e Livorno comandava in virtù di una maggiore compatezza e un povero 1/8 dal campo biancoblù. Ma non era questo il lato dolente: le palle perse sono state una marea, 17 nel primo tempo. Detto tutto. Bologna è rimasta a 2 sul tabellone per quasi 7´, provando poi a fare qualcosa (7-9 all´8´), ma niente di travolgente, dato che poi la Mabo se n´è uscita con un 12-1 lanciato da Giacchetti che ha fatto angustiare Repesa: 8-21 al 9´. Davvero troppo. Jasmin allora ha provato i quattro piccoli, con Barton su Elliott e grazie alla mano santa di Basile (14 nel primo tempo con 5/6, 4 bombe) ha sparato tra i due quarti un 9-0 che l´ha provvidenzialmente riportata in scia. L´allungo sarebbe proseguito fino al 24-25, non concretizzandosi però mai nell´aggancio reale, sempre per l´antica magagna, che già aveva fatto piangere amaramente a Biella: i palloni regalati. Su questi si è attivato McLeod con una bella ossigenata da 5 punti in 20´´. Il Poz riusciva finalmente nell´affiancare i labronici a quota 34 (8-0) a 1´ dal gong di mezzo, ma un altro paio di «perle» non hanno permesso di finire bene. Giusto così, anche se la Skipper nei primi 20´ ha tirato col 65%, sbagliando nulla dopo il tragico inizio, contro il 43% avversario, nobilitato però da una grinta e un´applicazione superiori. Giusto così. Chi ne ha avuto di più ha ben fatto.
Una delusione, ma ci sono cose enormemente più gravi. Al PalaMacchia c´era un assente imprevisto e più che mai giustificato. Sentite condoglianze vanno a Santi Puglisi, che proprio ieri mattina ha perso la madre ed è volato a Catania.
Francesco Forni
Impastati di panettone a livelli un po´ preoccupanti. Non è stata questa naturalmente la causa, pareva fosse successo questo ai bimbi di Repesa nel primo quarto. Dove il canestro è rimasto a lungo un mistero doloroso e in verità tutto il gioco offensivo della Skipper, ai limiti del supponente. Non c´era il piatto ricco, ma la Mabo ci si è ficcata lo stesso a testa bassa, cercando ogni volta di sfondare. Non è stato un gran vedere, perchè dopo 5´ si stava sul 2-6 e Livorno comandava in virtù di una maggiore compatezza e un povero 1/8 dal campo biancoblù. Ma non era questo il lato dolente: le palle perse sono state una marea, 17 nel primo tempo. Detto tutto. Bologna è rimasta a 2 sul tabellone per quasi 7´, provando poi a fare qualcosa (7-9 all´8´), ma niente di travolgente, dato che poi la Mabo se n´è uscita con un 12-1 lanciato da Giacchetti che ha fatto angustiare Repesa: 8-21 al 9´. Davvero troppo. Jasmin allora ha provato i quattro piccoli, con Barton su Elliott e grazie alla mano santa di Basile (14 nel primo tempo con 5/6, 4 bombe) ha sparato tra i due quarti un 9-0 che l´ha provvidenzialmente riportata in scia. L´allungo sarebbe proseguito fino al 24-25, non concretizzandosi però mai nell´aggancio reale, sempre per l´antica magagna, che già aveva fatto piangere amaramente a Biella: i palloni regalati. Su questi si è attivato McLeod con una bella ossigenata da 5 punti in 20´´. Il Poz riusciva finalmente nell´affiancare i labronici a quota 34 (8-0) a 1´ dal gong di mezzo, ma un altro paio di «perle» non hanno permesso di finire bene. Giusto così, anche se la Skipper nei primi 20´ ha tirato col 65%, sbagliando nulla dopo il tragico inizio, contro il 43% avversario, nobilitato però da una grinta e un´applicazione superiori. Giusto così. Chi ne ha avuto di più ha ben fatto.
Una delusione, ma ci sono cose enormemente più gravi. Al PalaMacchia c´era un assente imprevisto e più che mai giustificato. Sentite condoglianze vanno a Santi Puglisi, che proprio ieri mattina ha perso la madre ed è volato a Catania.
Francesco Forni
Fonte: La Repubblica