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Roseto, parla Amadio

Il presidente: "Ero partito con grande entusiasmo ora sono deluso".


Presidente Amadio , a che punto è con il progetto "Roseto Basket"?

Ero partito con grandissimo entusiasmo, ma andando avanti mi sono reso conto dei numeri effettivi che può dare Roseto. Non ce l'ho con nessuno, ma sono deluso.

Non ce l'ha con nessuno, ma la frase pesa. Si spieghi.

Mi ero un po' illuso di portare gli appassionati d'Abruzzo al palasport e invece mi ritrovo una lunga fila di gente che non vuole pagare il biglietto.

La caccia agli adoratori del biglietto omaggio l'aveva aperta già Michele Martinelli ...

Evidentemente pensavo di poter cambiare l'andazzo con una grande squadra, ma finora non è così.

Pallone e mattone fanno rima. Ma sono mondi vicini?

No. Lo sport oggi è un disastro e penso che lo sport fatto male da un imprenditore possa portarlo alla rovina aziendale, perché quell'imprenditore diventa tifoso. Io voglio stare con i piedi ben piantati per terra.

Tradotto nel contesto rosetano che significa?

Se volessi fare un conto economico a Roseto dovrei fermarmi e chiudere, perché una stagione può anche comportare una perdita di gestione di 4 miliardi di lire. Credo che lo sport debba cambiare, e io ho un sistema.

Ci dica dunque questo suo sistema, siamo curiosissimi.

Con le odierne regole, le società sportive non hanno patrimonio, bisogna quindi creare una struttura che gestisca una serie di sistemi e crei un circolo economico virtuoso.

Pensando a Roseto, mi viene in mente l'uso del palasport.

Fare un palasport da 7.000 posti dotato di tutti i comfort e gestirlo per 30 anni facendolo vivere 365 giorni l'anno con manifestazioni potrebbe essere una ottima idea, ma anche creare basi commerciali, affittando locali vicini a centri sportivi, non è male.

Il palasport di Roseto stanno per rifarlo completamente, lo chiederà in gestione per attuare il suo progetto?

No, perché è antieconomico per una serie di valutazioni relative alla viabilità e alla fruibilità del luogo.

Presidente, sinceramente non mi aspettavo di sentirla così abbacchiato. E' addirittura secondo in classifica ...

Siamo secondi in classifica come squadra, non come società. Pochi giorni fa ho fatto una riunione con i miei collaboratori invitandoli a rimboccarsi le maniche. Serve un cambio di mentalità e tutti devono fare meglio.

Su alcune riflessioni pessimistiche lei mi ricorda Martinelli. Il futuro del basket a Roseto è ancora in pericolo?

Io e Valerio Bianchini volevamo creare un "sistema Pesaro", ma dobbiamo guardare in faccia alla realtà. Pesaro fa 5.000 abbonati, noi possiamo contare sul solito zoccolo duro, che ringrazio, di un migliaio di abbonati. La stessa piccola Campli, in rapporto, surclassa Roseto. Per quanto riguarda il futuro, un giorno decideremo. Dobbiamo verificare se Roseto può stare in serie A o se vale le categorie inferiori.

Guardi che queste sono affermazioni pesanti ...

Lo so, ma sono la constatazione della realtà. Io ho lavorato per creare un prototipo diverso. Io volevo creare il basket per l'Abruzzo, ma ho visto che, per questioni campanilistiche, questo non è possibile. Io sono pescarese, ma venivo a Roseto a vedere il basket di qualità. Forse non tutti la pensano così.

Dov'è finito il Presidente entusiasta e sognatore?

Io sono entusiasta e voglio sognare. Ho fatto la squadra prima di tutti, ho speso molto e ho dato l'opportunità a i rosetani di valutarla. Ma poi ci siamo ritrovati con duecento abbonati in più rispetto alla scorsa stagione, che magari hanno avuto la tessera in regalo. Per non parlare della pubblicità. Ma lo sa che, su 4 miliardi di lire di raccolta pubblicitaria ,da Roseto arrivano solo 40 milioni di lire? Parliamo dell'uno per cento!.

Mi scusi, ma adesso la domanda è d'obbligo. Si è mai chiesto: "Chi me lo ha fatto fare?".

Onestamente, ultimamente me lo chiedo tutti i giorni.

Ma c'è qualcosa che le piace in questo ambiente?

Forse il rapporto umano con i giocatori. Per il resto, l'ambiente degli addetti ai lavori è una delusione totale. E' un mondo dove possono addirittura non valere contratti firmati! E poi noi stiamo ancora pagando lo scotto delle passate gestioni, soprattutto in termini di brutta immagine.

Che idea si è fatta di Roseto e dei rosetani finora?

E' un microcosmo a se stante. Tutti sono allenatori, ma pochi accettano di fare qualcosa per la loro città.

Arrabbiato anche per gli spalti vuoti in Uleb Cup?

Non solo. Roseto vive di turismo, ma nessun operatore turistico ha creduto opportuno investire per portare l'immagine di Roseto in Europa. Incredibile.

Guardi al futuro e ci dica cosa vede.

Vedo un buon campionato, tanta esperienza da fare e poi, dopo aver messo le fondamenta, iniziare con i muri.

Esiste un motto che lei ama fare suo?

E' un detto dialettale, che tradotto, anche se rende poco, significa: "O tiri, o muori, o non ci dovevi nascere".

Luca Maggitti


Fonte: Il Tempo
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