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Imputato Bell si alzi

"La mia Benetton era più forte di questa Virtus: che però ora crescerà"

MADRIGALI aveva fissato a metà dicembre la scadenza per «vedere una squadra»: secondo Bell si può fare. Ma dopo un derby amaro, il presidente disse pure che aveva visto molti dei suoi andare per i fatti loro, tirando a piacimento. Charly non è proprio un timido, con la palla in mano: nell´anatema del capo sicuramente ci stava. Così, come non cambia molto la sua espressione in campo, Bell non l´ha fatto neppure davanti ai giornalisti, che ieri gli hanno chiesto come ci si sente da indiziati, sia pur in larga compagnia.
«Quando ne perdi quattro di fila e l´ultima con la Fortitudo è chiaro che qualcuno possa puntare il dito. Ma credo che queste due settimane di lavoro insieme siano quantomai utili. I miglioramenti ci sono e con due allenamenti al giorno abbiamo cominciato a conoscerci meglio e a fare gioco. Sì, in 3-4 gare dovremmo far bene, in linea coi tempi del presidente».
Non fa una piega Bell, anche perché gli annunciati ritorni di Smodis e Beard danno sicurezze in più, benchè manchi una data ufficiale. Soprattutto rincuora Matjaz, che già si allena con la squadra, tenendo al braccio il tutore protettivo che indosserà anche nelle prime uscite, mentre Joey è stato rallentato da un acciacco muscolare. Proprio Bell individua in Smodis un fattore di equilibrio, «un lungo che apre le difese col tiro e col passaggio. Fondamentale». Una mano in più potrebbe consentire a Charlie qualche tiro in meno, di quelli da impiccato; e un impiego più mirato, come a Treviso, dove fu indigesto a tutte le difese. «La situazione è diversa. La Benetton era una squadra più forte, potevano far canestro davvero tutti. Ma soprattutto in Virtus siamo nuovi da cima a fondo. Giocatori, coach, sistema. Per questo serve ancora un po´ di tempo».
Spesso però la squadra ha mollato al primo ostacolo difficile: un brutto sintomo. «Il cuore ce l´abbiamo anche noi, come gli altri. Non ci divertiamo a perdere e, suonata la sirena, non ci scordiamo certo del risultato. Nel derby abbiamo ceduto in difesa, il loro dominio a rimbalzo ci ha impedito di giocare. Ma non siamo finiti lì. Già ora la Virtus è molto migliore rispetto a quella squadra».
Charly a 23 anni ha già una discreta carriera alle spalle: tra il titolo Ncaa con Michigan State e il tricolore con Treviso conta più gioie che amarezze. «Ma nel mio primo anno da matricola le cose non andarono benissimo. All´inizio si perdeva parecchio. Nuovo mondo, nuovo allenatore, nuovo sistema. È lo stesso discorso. Col tempo siamo diventati una buona squadra».
Francesco Forni
Fonte: La Repubblica
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