UDINE. Il vecchio capitano è tornato. Non per indossare nuovamente la casacca arancione, ma per una rimpatriata tra amici. Mancava un quarto d’ora alla fine dell’allenamento della Snaidero, ieri sera al Carnera, quando è sbucato dal tunnel Teoman Alibegovic, rientrato in Friuli, dove abita la sua famiglia. L’ala di Zenica, che dopo tre anni spesi a Udine è passato durante l’estate scorsa allo Ionikos di Atene, neopromossa nella serie A greca, si è fermato a salutare i vecchi compagni e il nuovo allenatore, Stefano Pillastrini, una conoscenza di vecchia data.
Come se la passa ad Atene?
«Molto bene – attacca Alibegovic –: la città è bella e la squadra è formata da buoni giocatori. Soprattutto, è un gruppo di combattenti che non ha paura di nulla e gioca con grande aggressività. Abbiamo perso l’ultima partita (lui ha segnato 27 punti, ndr), ma siamo ai vertici della classifica. Io sono un veterano e come tale mi comporto, faccio ciò che mi viene richiesto e aiuto i giovani. Ci si apprezza reciprocamente e ciò mi piace. L’unico problema è che sento la mancanza della famiglia: non ero abituato a vivere da solo».
Inevitabile chiedere a Teo un commento sulla situazione della Snaidero. «Sono lontano duemila chilometri da Udine e vengo a conoscenza delle cose solo navigando su Internet o via telefono. Certamente mi fa male leggere e sentire ciò che sta succedendo, con la squadra in crisi di risultati e ultima in classifica, ma sono convinto che ha la forza per riuscire a risollevarsi».
Quali i motivi che hanno portato, secondo lei, a questa situazione?
«Ho sempre pensato che la filosofia migliore sia quella di crescere un po’ alla volta: meglio passi piccoli, ma sicuri. Purtroppo, l’idea iniziale di sviluppare il progetto nato tre anni fa è stata modificata in corsa e gli obiettivi sono stati cambiati. A inizio stagione, è stato rimescolato tutto e così si è persa la chimica giusta. Ciò ha procurato insicurezza che ha portato poi una mancanza di fiducia generale. Poco alla volta, però, sono certo che tutto tornerà a posto e il Carnera tornerà a riempirsi».
Conbosce il nuovo coach?
«Lo conosco dai tempi della Fortitudo Bologna, nel 1992: lui fu esonerato due partite prima del mio arrivo, ma quella squadra, che poi si salvò in serie A2, l’aveva costruita lui».
Qual è il futuro del giocatore Alibegovic?
«Ho firmato un solo anno di contratto con lo Ionikos: quest’estate ho pure pensato di smettere, ma poi mi sono convinto a continuare ancora, ma senza fare progetti a lungo termine. Spero di arrivare fino ai play-off, a fine campionato torno a casa e valuterò con calma la situazione».
Francesco Tonizzo
Come se la passa ad Atene?
«Molto bene – attacca Alibegovic –: la città è bella e la squadra è formata da buoni giocatori. Soprattutto, è un gruppo di combattenti che non ha paura di nulla e gioca con grande aggressività. Abbiamo perso l’ultima partita (lui ha segnato 27 punti, ndr), ma siamo ai vertici della classifica. Io sono un veterano e come tale mi comporto, faccio ciò che mi viene richiesto e aiuto i giovani. Ci si apprezza reciprocamente e ciò mi piace. L’unico problema è che sento la mancanza della famiglia: non ero abituato a vivere da solo».
Inevitabile chiedere a Teo un commento sulla situazione della Snaidero. «Sono lontano duemila chilometri da Udine e vengo a conoscenza delle cose solo navigando su Internet o via telefono. Certamente mi fa male leggere e sentire ciò che sta succedendo, con la squadra in crisi di risultati e ultima in classifica, ma sono convinto che ha la forza per riuscire a risollevarsi».
Quali i motivi che hanno portato, secondo lei, a questa situazione?
«Ho sempre pensato che la filosofia migliore sia quella di crescere un po’ alla volta: meglio passi piccoli, ma sicuri. Purtroppo, l’idea iniziale di sviluppare il progetto nato tre anni fa è stata modificata in corsa e gli obiettivi sono stati cambiati. A inizio stagione, è stato rimescolato tutto e così si è persa la chimica giusta. Ciò ha procurato insicurezza che ha portato poi una mancanza di fiducia generale. Poco alla volta, però, sono certo che tutto tornerà a posto e il Carnera tornerà a riempirsi».
Conbosce il nuovo coach?
«Lo conosco dai tempi della Fortitudo Bologna, nel 1992: lui fu esonerato due partite prima del mio arrivo, ma quella squadra, che poi si salvò in serie A2, l’aveva costruita lui».
Qual è il futuro del giocatore Alibegovic?
«Ho firmato un solo anno di contratto con lo Ionikos: quest’estate ho pure pensato di smettere, ma poi mi sono convinto a continuare ancora, ma senza fare progetti a lungo termine. Spero di arrivare fino ai play-off, a fine campionato torno a casa e valuterò con calma la situazione».
Francesco Tonizzo