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Gigena profeta in patria per la vendetta dell’ex

Contro la Mabo il “gaucho” è stato uno dei maggiori artefici della vittoria che ha spezzato la serie negativa: «Una sensazione bellissima»

PESARO - Pesaro a corto di giganti. Americani rimpatriati, Beric in ferie a casa sua, Pecile e Chris in Nazionale. Gigena invece è rimasto a Livorno, per una rimpatriata che più dolce non poteva essere. Da due giorni sta mostrando ad amici e parenti il suo più bel trofeo. «Molti non conoscevano ancora mia figlia e ho approfittato della pausa per portarla qui... Ho visto tantissima gente, mi sto divertendo un sacco, anche se qui piove e la mia attrezzatura da pesca è pronta ma inutilizzabile...». Sabato sera ha coronato un sogno: «L’ambiente era ideale per giocare bene e cogliere un importante successo - racconta Gigio Gigena - Volevamo chiudere in bellezza questa primissima fase di campionato, i 6 punti in classifica ci stavano stretti. Abbiamo vinto e io sono venuto fuori nel momento determinante, cosa chiedere di più? Alla fine, sentivo i livornesi commentare che la mia è stata la vendetta dell’ex». Baci e abbracci per tutti al PalaMacchia... «Una sensazione bellissima! Anche coach Crespi mi è saltato addosso!». Prima del match, aveva detto di essere preoccupato per il suo tiro da 3, poi sabato ha sistemato la media... «Era un periodo che facevo sempre canestro in allenamento, ma la domenica, quando contava, sbagliavo spesso. Crespi ha disposto molti pick and roll per allargarci e sfruttare i miei trepunti. Sul -10, il mio 2/2 “pesante" ha dato una grande carica ai miei compagni, anche se - personalmente - mi sono gasato di più dopo l’ultimo sfondamento subito». Che dire degli 8 rimbalzi e dei minuti da lungo? «Con l’infortunio alla coscia di Ken, Corey ed io avevamo bisogno di un aiuto. I miei rimbalzi puliti sono stati 4, gli altri 4 sono arrivati dopo tocchi dei miei compagni. Una collaborazione importante. Dopo i due falli immediati di Lacey, Marco mi ha lanciato come numero quattro, nonostante prima mi avesse detto che avrei giocato poco, da ala forte». Pochi tiri dalla lunetta... E’ questo il segreto per alzare le percentuali? «Abbiamo difeso in modo aggressivo e - considerando i pochissimi personali concessici siamo stati bravi a non perdere la testa. Abbiamo solo pensato a segnare, in qualsiasi modo, senza lamentarci dei contatti non fischiati». Il quarto periodo è stato sfavillante... «Volevamo fare noi il break, per primi, invece la Mabo ci ha sorpreso. Non era facile risalire dal -10, ma il coach ha cambiato due-tre cose al volo e abbiamo aggistato qualcosa. Il resto è venuto da sè».
Camilla Cataldo
Fonte: Il Messaggero
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