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Scavolini, una boccata d’ossigeno da Livorno

I biancorossi stoppano la serie nera e sbancano il PalaMacchia con un autoritario ultimo quarto

PESARO - E’ ufficiale: Pesaro respira. Si slaccia il bottone alto della camicia e si allenta il colletto: si torna a vivere! Lo spettro delle quattro doglianze consecutive è stato allontanato con una buona prova a Livorno, sabato sera, e adesso il riposo forzato è una tisana con una puntina di dolcificante.
«Il discorso dell’essersi sbloccati non esiste - mette i puntini sulle i Marco Crespi - si deve solo migliorare. Vincere è stato importante, chiaramente un ko ci avrebbe fatto dispiacere, ma non ci saremmo agitati».
In toscana, per la Scavolini, una prova da incorniciare, specie nell’ultimo quarto. E adesso si può guardare al futuro - l’immediato offre una doppia sfida Avellino-Biella troppo ghiotta per non sfruttarla - con più serenità. E una classifica un tantino meno preoccupante.
«Dopo tre sconfitte non avevamo perso fiducia, però oltre a crederci dovevamo prenderci i due punti, per completare l’opera. Il bilancio è positivo: a metà gara il punteggio era in parità, il terzo parziale è stato molto negativo, mentre il quarto decisamente buono. Il dato principale sono i 27 punti che abbiamo concesso loro nei primi 10’, paragonati agli 11 che hanno segnato nell’ultimo semitempo».
Anche contro la Mabo i biancorossi hanno attinto spesso al pozzo del tiro pesante, ricavandone (questa volta) cospicui benefici... «La percentuale nel tiro da tre è una chiave importante, è una nostra caratteristica quella di aprire il gioco. Abbiamo fatto la nostra partita».
Per Gilbert un buon utilizzo da play-maker, negli ultimi 9’ (panchina invece per Pecile)... «Il ruolo ha diverse letture - continua l’allenatore nativo di Busto Arsizio, che approfitterà della pausa per una toccata e fuga nella sua Milano - sono i tre esterni che giocano, il nostro sistema non differenzia i ruoli play e guardia».
Il coach, alla fine, ha liberato tutta la sua gioia “braccando" capitan Gigena... «Ero contento per lui, ci teneva e ha fatto cose molto importanti nell’economia della vittoria. Però voglio spendere una parola anche per Albano che - quando Lacey si è infortunato - poteva subire un contraccolpo psicologico. Avevamo preparato il match con il nostro pivot che doveva difendere su Elliott, ma Ken ha lasciato il campo dopo 2’ e Corey non lo ha fatto rimpiangere».
Lacey, dopo un minuto di gioco, ha subito una brutta ginocchiata da Richardson, ed ha dovuto lasciare anzitempo il parquet senza più rimettervi piede. Approfitterà pure lui dello stop di campionato per rimettersi in forma.
La squadra è in libertà fino a giovedì, quando Gigena e compagnia prenderanno parte al “Memorial Principi" e sfideranno Osimo. Assenti giustificati: Pecile, impegnato con la Nazionale Sperimentale e Christoffersen, convocato dalla rappresentativa danese.
Fonte: Il Messaggero
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