TRIESTE. «Un sano ritorno alla realtà, per capire che i valori del basket non si possono sempre ribaltare con la buona volontà e il cuore». È il commento a caldo di Pancotto alla prima sconfitta casalinga della sua squadra. Stavolta i biancorossi non sono riusciti a nascondere l’assenza di Erdmann, ancora in tribuna.
Kelecevic e Roberson non hanno trovato in attacco gli spazi che avevano consentito loro di racimolare punti nel derby e hanno sofferto in difesa Clack. Squadra giovane e imprevedibile quella partenopea, mai banale. Imprevedibilità che Trieste sembrava avere neutralizzato verso fine terzo quarto, quando con un controbreak firmato da Kelecevic e Cavaliero era risalita da -13 a -4.
Nell’ultimo quarto, di solito favorevole ai biancorossi, la Pompea si è presentata con più benzina e ha agguantato un successo meritato. Trieste è stata inferiore in tutti gli 1 contro 1, specie sul perimetro. Le penetrazioni di Greer e gli arresto e tiro di Penberthy hanno avuto la meglio sulla freschezza di Cavaliero e Sy, mentre Maric ha sofferto i troppi impegni ravvicinati.
Un passo avanti ha fatto Camata che ha messo la firma (9 punti) alla prima parte del terzo quarto, mentre Casoli, pur partendo dalla panchina, continua a sfoderare prestazioni di qualità eccelsa.
«Abbiamo sbagliato atteggiamento – commenta Pancotto – dovevamo impostare l’incontro sulla difesa e, invece, i 55 punti subiti nel primo tempo indicano che abbiamo pensato più all’attacco. Abbiamo sofferto troppo gli 1 contro 1 di Greer, Penberthy e Clack. Nella ripresa siamo stati più aggressivi, ma non è bastato».
Paolo Menis
Kelecevic e Roberson non hanno trovato in attacco gli spazi che avevano consentito loro di racimolare punti nel derby e hanno sofferto in difesa Clack. Squadra giovane e imprevedibile quella partenopea, mai banale. Imprevedibilità che Trieste sembrava avere neutralizzato verso fine terzo quarto, quando con un controbreak firmato da Kelecevic e Cavaliero era risalita da -13 a -4.
Nell’ultimo quarto, di solito favorevole ai biancorossi, la Pompea si è presentata con più benzina e ha agguantato un successo meritato. Trieste è stata inferiore in tutti gli 1 contro 1, specie sul perimetro. Le penetrazioni di Greer e gli arresto e tiro di Penberthy hanno avuto la meglio sulla freschezza di Cavaliero e Sy, mentre Maric ha sofferto i troppi impegni ravvicinati.
Un passo avanti ha fatto Camata che ha messo la firma (9 punti) alla prima parte del terzo quarto, mentre Casoli, pur partendo dalla panchina, continua a sfoderare prestazioni di qualità eccelsa.
«Abbiamo sbagliato atteggiamento – commenta Pancotto – dovevamo impostare l’incontro sulla difesa e, invece, i 55 punti subiti nel primo tempo indicano che abbiamo pensato più all’attacco. Abbiamo sofferto troppo gli 1 contro 1 di Greer, Penberthy e Clack. Nella ripresa siamo stati più aggressivi, ma non è bastato».
Paolo Menis
Fonte: Il Piccolo