Boniciolli, esonero a tavola?

I TORTELLINI al ragù sono rimasti lì, a freddarsi nel piatto. Era mezzanotte, minuto più minuto meno, e quando Matteo Boniciolli, senza mangiare, ha lasciato la Braseria, dove si sarebbe dovuto festeggiare un derby vinto due ore prima, era già l´ex allenatore della La botta gliel´ha data, a tavola, Zoran Savic, il suo general manager, ma già tanti presagi a senso unico gli avevano fatto capire che neanche quel risultato sarebbe contato nulla. Dopodichè, la notte di Matteo è stata lunga e senza sonno, il mattino dopo un viaggio a casa a Trieste, il pomeriggio sonno e cinema, molte telefonate. Si presume, da adesso in poi, che poche parole verranno spese su quest´avventura, a tutela dei contratti. A questo proposito, la società che pure non emesso una riga di comunicato, fino alla tarda sera di ieri, ha chiamato l´agente del coach, Luciano Capicchioni, per le procedure di divorzio.
Giorgio Seragnoli e Zoran Savic si vedranno oggi per decidere il seguito. Il borsino dei sostituti dà in flessione, per difficoltà di tesseramento, il croato Spahjia, stabile il serbo Sakota, in forte ascesa Zmago Sagadin, plasmatore del grande vivaio dell´Olimpia Lubiana, lasciata in estate. Sagadin se ne stava ora alla Stella Rossa Belgrado a fare il manager. L´offerta d´una panchina sarebbe irresistibile.
Ma pure in Virtus la notte è stata una tortura. Subito dopo il tranciante epilogo del derby, s´era vociferato di un alterco Madrigali-Tanjevic, poi ridimensionato in una dura e muta demoralizzazione del presidente, avvilito dall´imprevista disfatta. Poco cambia, la sostanza è quella. Le voci su un possibile siluramento di Tanjevic hanno galoppato in città, unite a quelle di un´investitura proposta (e declinata) a Consolini. Voci, appunto. Tanjevic resterà al suo posto, con una credibilità molto scalfita, la necessità di far presto risultato e un vago termine sospeso sul capo, quel dicembre forse evocato non a caso dal suo presidente.
Walter Fuochi