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Le cifre impietose della Montepaschi

REGGIO CALABRIA — Le cifre, impietose, stanno lì come uno specchio davanti a una bella donna che di prima mattina, appena sveglia, si sente cmunque e dovunque inguardabile. Figuriamoci poi quando madre natura è stata anche matrigna... E la Montepaschi si trova a riguardarsi e ad avere tra le proprie file il cannoniere dell'Eurolega, Alfonso Ford (nella foto), che in otto partite ha già perso 33 palle, recuperandone 26, fornendo però anche 22 assist. Ford ha segnato 114 punti in 244 minuti, ma più di lui ha giocato Turkcan, 258 minuti, il più utilizzato da Ataman. Il talento turco ha catturato 78 rimbalzi, quasi dieci a partita, ma si ostina anche quando non è il caso nel tiro da tre punti, dove ha un insufficiente 4/27. Anche lui non scherza con le palle perse, 29, contro le 17 recuperate. Chi invece è in attivo è Roberto Chiacig, 16 perse e 20 recuperate, con 67 rimbalzi, 40/71 da due punti, meglio del 32/73 di Turkcan. Chiacig è anche il biancovede che subisce più falli, 40. Stefanov, atteso come il ritorno del messia, ha fatto miracoli davvero giovedì sera contro il Panathinaikos, ma l'altra sera a Reggio Calabria ha fatto un passo deciso indietro. Già in altre situazioni era stato in difficoltà, con Rombaldoni ha perso lucidità, non ha trovato la tranquillità del tiro, e fa specie il suo 3/13 dalla lunga distanza in queste sue due prime partite di campionato, mentre è nota positiva le 8 recuperate e le quattro perse. La strada è ancora lunga per lui per ritrovare la continuità del rendimento che gli appartiene.
Vukcevic e Marcaccini, casi analoghi, almeno per quanto riguarda l'altra sera. Poteva essere previsto un maggiore impiego di entrambi: del secondo sicuramente, vista la giornata di grazia in cui si era ritrovato. Da rivedere, ovviamente, il neoarrivato Bowdler, del tutto in fase di rodaggio, e anche Maggioli, giocatore la cui visione in campo è sempre più rara: ma anche opportuna, visto che in Nazionale è il vice di Chiacig. Infine, Zukauskas, determinante contro i greci, eanche lui sparito sullo Stretto. Questione sicuramente di stanchezza, lo si vedeva da come si muoveva in campo, di fronte alle trottole e ai giri di valzer frenetico con cui si esprimevano i calabresi. Baldanzosi di abbattere il gigante mensanino, che ora deve ritrovare da se stesso la forza per rialzarsi. Prima possibile, e sarebbe necessario immediatamente.
Patrizio Forci
Fonte: La Nazione
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