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La Virtus strapazza Trieste

Biancorossi spreconi surclassati dalle non irresistibili «V» nere

BOLOGNA Quelli di panico. Sono gli unici attacchi che riescono bene a Trieste da un paio di partite. Bisognava sbagliare l’impossibile per farsi surclassare nettamente da una Virtus ancora in bacino di carenaggio. Trieste lo ha fatto. 56 punti in totale, negli ultimi dieci minuti solo 9, nel secondo quarto 13.
Percentuale complessiva dal campo del 37 per cento. Nelle bombe 19 per cento. Uomo simbolo di questa decadenza Terrance Roberson che ieri ha concluso con 4/12 da due e 0/4 da tre. Fino a due settimane fa era uno dei top scorer del campionato, così come i biancorossi avevano il secondo attacco più esplosivo dopo quello, inarrivabile, della Benetton.
Ieri, in realtà, la partita è realmente finita soltanto a poco più di sette minuti dalla sirena, quando Trieste ha buttato via l’ennesimo pallone e Dial, in contropiede, ha dato alle «V» nere 15 punti di vantaggio sul 64-49. Nel corso del terzo quarto gli ospiti erano riusciti a rientrare in gara riportandosi sotto fio a meno 1. La ripresa infatti si era infatti aperta con uno scossone di Podestà che è riuscito finalmente ad arpionare un rimbalzo e ad alzarsi da terra schiacciando a canestro il pallone del 38-34.
L’unico uomo capace di tenere a galla Bologna nel primo tempo, Charlie Bell, ha commesso due errori di fila, prima sbagliando un tiro e poi incappando in un’infrazione di doppio palleggio. È stato allora kelecevic (l’unico assieme a Podestà sufficiente nelle medie di tiro) a insaccare la bomba del 38-37. Poi per qualche frangente i biancorossi sono riusciti a ribattere colpo su colpo, dapprima con lo stesso Sinisa e poi con Erdmann.
Il 42-41 però è stato l’ultimo momento di contatto. Paradossalmente infatti nell’unico periodo in cui sono riusciti a far balenare una parvenza d’attacco, a causa anche dei quattro falli di Podestà, i biancorossi hanno mollato gli ormeggi in difesa permettendo a Frosini e ad Avleev di venire imbeccati dentro l’area dei tre secondi e di concludere a piacere.
La sfida sotto le plance si è conclusa ancora una volta con un macello per Trieste che con ben 15 rimbalzi complessivi in meno degli avversari, non è riuscita minimamente a sfruttare la stazza di Camata, si è fatta mancare un minimo di materia prima, cioè di palloni, per i potenziali contropiedi che infatti non sono esistiti, e ha regalato una marea di secondi tiri al quintetto di Tanjevic. Di conseguenze ne ha risentito non tanto il ritmo, che forse gli ospiti non avrebbero avuto tanto interesse a far crescere, quanto le possibilità di incrementare un bottino da basket femminile.
Lo score triestino si è inchiodato per almeno due volte nel corso della gara. Gli ospiti erano infatti partiti a razzo, doppiando la Virtus con una penetrazione di Maric sul 6-12, dopo 6’ di gioco. Trieste sfruttava bene gli uno contro uno e Brkic era in difficoltà sia con Kelecevic che con Casoli (quest’ultimo poi completamente sparito nel resto della gara). Con l’arresto e il tiro in sospensione dall’angolo e poi due tiri liberi Erdmann aveva portato Trieste al massimo vantaggio sull’8-17.
Nel secondo quarto però è incominciato lo show di Bell e Tanjevic ha avuto il meglio dai suoi quando gli ha affiancato antri due piccoli: Dial e Scarone, i due più recenti innesti di una società che può permettersi ci continuare a spendere finché non vince.
Bologna ha raggiunto il primo pareggio dopo tredici minuti e mezzo sul 22-22, poi, dimenticando i fischi che già erano incominciati a pioverle addosso dagli spalti, ha coronato un parziale di 13-0 portandosi sul 30-22. Trieste è precipitata fino al meno 10 sul 35-25, poi, come detto, è riuscita a risalire fino al meno uno, quindi si è nuovamente inchiodata lasciando tranquillamente andar via i propri avversari.
Niente denti digrignati (anche se a Erdmann ne sono saltati due), niente fervore negli occhi, niente caccia spasmodica ai palloni, niente di quel temperamento che sarà indispensabile, già domenica prossima al PalaTrieste, per vincere il derby con la Snaidero.
Silvio Maranzana
Fonte: Il Piccolo
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