ROSETO. Ci sono partite in cui in palio non ci sono solo i due punti. In tal senso l'impegno odierno dell'Euro Roseto al PalaCarnera di Udine contro il fanalino di coda Snaidero vale molto in termini di credibilità per la formazione del coach Melillo. Confermare con una vittoria il secondo posto equivarrebbe ad avanzare la candidatura per il ruolo di rivelazione dell'anno. Tuttavia non sarà facile, come niente lo è stato fin qui per una squadra che ha avuto già il gran merito di conquistarsi il rispetto di tutti.
«Lo vado ripetendo ai ragazzi dall'inizio della settimana», dice un Melillo teso e concentrato quasi dovesse scendere lui in campo, «questa partita rappresenta un crocevia per capire di che pasta siamo fatti. Non aspettiamoci regali né un avversario pronto a consegnarci le armi. Ho guardato le ultime partite della Snaidero e ho visto una squadra in ripresa, che deve solo sbloccarsi. Quindi bisogna essere pronti ad affrontare una squadra determinatissima». L'Euro non sarà sola questa sera al PalaCarnera ad affrontare gli arancioni di Frates. Da Roseto, infatti, partirà un pullman di tifosi, mentre altri raggiungeranno la cittadina friulana a bordo di auto private; saranno 100-150 i sostenitori biancazzurri pronti a far sentire la loro voce. Un affetto, quello dei tifosi, che non è mai venuto meno ma che quest'anno si è riproposto in un modo commovente: «Commovente è la parola giusta», sorride Melillo. «Non potete immaginare quanto sia importante, anche per i giocatori, entrare in campo per il riscaldamento e scoprire che comunque i nostri tifosi ci sono sempre, dovunque. Ci danno una grande carica».
Melillo è uno dei tre ex della partita (gli altri due sono Sartori e Pieri), anche se il suo progetto triennale in terra friulana è durato poco: «Sono rimasto sei mesi e mi dispiace di non essere riuscito in quello in cui credeva il patron Edi Snaidero, di cui mi resta comunque un ottimo ricordo», prosegue Melillo. «Anche con la gente ho avuto un buon rapporto, solo nell'ultima partita prima delle mie dimissioni dopo un cambio (effettuato quando eravamo sotto di 20 punti) la gente ha fischiato ma, credetemi, non so se al mio indirizzo o a quello del giocatore o ancora di tutta la squadra, me compreso. Purtroppo, come ho avuto modo di dire, le cose non funzionarono dal principio, ed ora è perfettamente inutile stare a rivangare il passato».
Oggi (ore 18.15 agli ordini del siciliano Paternicò, di Ramilli di Forlì e di Duranti di Pisa) la Snaidero dovrà rinunciare all'infortunato Li Vecchi, ma in compenso recupera Stern, mentre nell'Euro unico assente, ma ancora per poco, la guardia Monroe.
Giorgio Pomponi
«Lo vado ripetendo ai ragazzi dall'inizio della settimana», dice un Melillo teso e concentrato quasi dovesse scendere lui in campo, «questa partita rappresenta un crocevia per capire di che pasta siamo fatti. Non aspettiamoci regali né un avversario pronto a consegnarci le armi. Ho guardato le ultime partite della Snaidero e ho visto una squadra in ripresa, che deve solo sbloccarsi. Quindi bisogna essere pronti ad affrontare una squadra determinatissima». L'Euro non sarà sola questa sera al PalaCarnera ad affrontare gli arancioni di Frates. Da Roseto, infatti, partirà un pullman di tifosi, mentre altri raggiungeranno la cittadina friulana a bordo di auto private; saranno 100-150 i sostenitori biancazzurri pronti a far sentire la loro voce. Un affetto, quello dei tifosi, che non è mai venuto meno ma che quest'anno si è riproposto in un modo commovente: «Commovente è la parola giusta», sorride Melillo. «Non potete immaginare quanto sia importante, anche per i giocatori, entrare in campo per il riscaldamento e scoprire che comunque i nostri tifosi ci sono sempre, dovunque. Ci danno una grande carica».
Melillo è uno dei tre ex della partita (gli altri due sono Sartori e Pieri), anche se il suo progetto triennale in terra friulana è durato poco: «Sono rimasto sei mesi e mi dispiace di non essere riuscito in quello in cui credeva il patron Edi Snaidero, di cui mi resta comunque un ottimo ricordo», prosegue Melillo. «Anche con la gente ho avuto un buon rapporto, solo nell'ultima partita prima delle mie dimissioni dopo un cambio (effettuato quando eravamo sotto di 20 punti) la gente ha fischiato ma, credetemi, non so se al mio indirizzo o a quello del giocatore o ancora di tutta la squadra, me compreso. Purtroppo, come ho avuto modo di dire, le cose non funzionarono dal principio, ed ora è perfettamente inutile stare a rivangare il passato».
Oggi (ore 18.15 agli ordini del siciliano Paternicò, di Ramilli di Forlì e di Duranti di Pisa) la Snaidero dovrà rinunciare all'infortunato Li Vecchi, ma in compenso recupera Stern, mentre nell'Euro unico assente, ma ancora per poco, la guardia Monroe.
Giorgio Pomponi
Fonte: Il Centro