Rompe gli indugi il presidente della Pompea Mario Maione e sbotta contro la persistente situazione di stallo per la realizzazione della tensostruttura in via Giochi del Mediterraneo. «Entro domani - dice - voglio risposte certe dagli amministratori napoletani. Non è possibile attendere oltre. Finora non mi sono state date assicurazioni. Ho molte cose da dire, ma non le dico adesso. Aspetto, parlerò più avanti».
Maione è pieno di rabbia. Aveva preso impegni verso la città di Napoli e li sta mantenendo. Prima la promozione nella massima serie, ora ha varato una squadra competitiva per un ritorno importante nel maggiore campionato di basket a distanza di undici anni dall'ultima partecipazione. Un impegno che doveva essere seguito dalla disponibilità di una struttura adeguata. L'inagibilità del Mario Argento aveva spinto amministratori locali e regionali a preventivare una struttura temporanea proprio di fronte al vecchio e storico palazzetto in attesa della ristrutturazione. I tempi previsti erano novanta giorni lavorativi a partire dallo scorso agosto con consegna entro metà dicembre.
Ad oggi i lavori non sono ancora cominciati e per giunta l'area dove dovrebbe sorgere la tensostruttura da cinquemila posti è stata adibita a discarica di materiali di risulta. «Devo sapere quando mi daranno il palazzetto - aggiunge Maione - Non possiamo più aspettare. Dopo la bella gara fatta a Treviso mi sarei aspettato un pubblico da cinque seimila spettatori contro Roma. Ma i posti non c'erano. Le richieste sono state tante e molte sono state rifiutate. Abbiamo bisogno di una struttura perché in città c'è grande passione verso il basket e si può tornare ai livelli di sette-ottomila presenze come negli Anni Settanta. Avrò pazienza fino a domani, poi vedremo».
Maione è pieno di rabbia. Aveva preso impegni verso la città di Napoli e li sta mantenendo. Prima la promozione nella massima serie, ora ha varato una squadra competitiva per un ritorno importante nel maggiore campionato di basket a distanza di undici anni dall'ultima partecipazione. Un impegno che doveva essere seguito dalla disponibilità di una struttura adeguata. L'inagibilità del Mario Argento aveva spinto amministratori locali e regionali a preventivare una struttura temporanea proprio di fronte al vecchio e storico palazzetto in attesa della ristrutturazione. I tempi previsti erano novanta giorni lavorativi a partire dallo scorso agosto con consegna entro metà dicembre.
Ad oggi i lavori non sono ancora cominciati e per giunta l'area dove dovrebbe sorgere la tensostruttura da cinquemila posti è stata adibita a discarica di materiali di risulta. «Devo sapere quando mi daranno il palazzetto - aggiunge Maione - Non possiamo più aspettare. Dopo la bella gara fatta a Treviso mi sarei aspettato un pubblico da cinque seimila spettatori contro Roma. Ma i posti non c'erano. Le richieste sono state tante e molte sono state rifiutate. Abbiamo bisogno di una struttura perché in città c'è grande passione verso il basket e si può tornare ai livelli di sette-ottomila presenze come negli Anni Settanta. Avrò pazienza fino a domani, poi vedremo».
Fonte: Il Mattino