METIS: LaRue 10 (2/5, 2/4), Gorenc 17 (7/11, 0/4), Meneghin 2 (1/2, 0/6), Osella 6 (3/7), Scott 15 (6/15, 1/2), Vescovi 11 (4/5, 0/3), McCormack 4 (2/6), Zanus Fortes 10 (4/5). Ne: Allegretti, Marin. Coach: Beugnot.
MABO:Sambugaro 8 (0/1, 2/5), Elliott 25 (3/5, 5/8), Mutavdzic 8 (4/5), Santarossa 8 (2/2, 1/3), Parente 9 (2/3, 0/3), Mc Leod (0/2, 0/1), Cotani 4 (2/3), Garri 9 (1/4, 2/2), Giachetti 13 (2/3, 0/1). Ne: Bertocci. Coach: Banchi.
ARBITRI: Mattioli di Pesaro, Filippini di Bologna, Sardella di Rimini.
NOTE - Tiri liberi: Metis 8/14, Mabo 22/27. Tiri da due punti: Metis 29/56, Mabo 16/28. Tiri da tre: Metis 3/19, Mabo 10/23. Rimbalzi: Metis 45 (18 attacco, 27 difesa), Mabo 30 (2 att., 28 difesa). 5 falli: Elliott: 39'16". Falli antisportivi a LaRue, Elliott, Scott. Spett. 3067, incasso 42.418 euro. Parziali: 18-13,39-30, 50-51.
VARESE. Un sabato italiano, un meraviglioso spot per il basket. Cinque anni dopo la Mabo torna sulla tv in chiaro e sbanca Masnago, tempio sacro della valanga gialla Ignis. Prima vittoria esterna del campionato, la prima volta di Parente e compagni su questo parquet carico di gloria. E vincere in diretta tv, con l'Italia che ti guarda senza parabola e decoder, è ancora più bello. Specialmente se leggi il cartellone e gli attori protagonisti dell'impresa. Sir Rodney Elliott è stato grande (25 punti, 8 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata), ma accanto a lui i riflettori Rai hanno inquadrato l'umiltà artigiana di Parente, la faccia tosta di Giachetti (9/10 ai liberi), coriandoli di qualità da Garri (2/2 da tre e 4 rimbalzi), minuti di cattiveria agonistica da Cotani, capace di rifilare durante la volata in apnea uno stoppone al 2,11 Scott, l'omone di Harlem. E poi una difesa ruggente, il marchio di fabbrica della squadra di Banchi, il fattore che dopo l'intervallo ha fatto girare la partita.
Signori, questa è la Mabo. Una mosca bianca fiera di distinguersi dal mucchio, un messaggio anche per il ct Recalcati. Varese è partita meglio, è rimasta avanti per 27 minuti sfruttando più gli stenti avversari dei propri meriti, così quando Livorno ha cominciato a non litigare più col canestro (10 su 27, il 37% fino al 20') il copione si è ribaltato. E la Metis, salita anche a +16 senza un briciolo di sudore (31-15, 16') si è trovata impacciata, nuda, svuotata di certezze. Tradita da Andrea Meneghin, 2 punti e 1/8 al tiro in 28 minuti e incapace di trovare un'alternativa ai punti di Gorenc, uomo chiave dei primi due tempini insieme a Zanus Fortes (7 punti e 6 rimbalzi in 8') e alle trottole LaRue-Mc Cormack. Shawnelle Scott no, il bestione ha sbagliato canestri elementari, in azione e dalla lunetta (0/5).
Grande Mabo, si è detto. Capace di ritrovare gli occhi di tigre dopo il misero 39-30 di metà gara, e un secondo quarto senza punti su azione in sei minuti. Due triple di "Sambu" e una di Elliott hanno riacceso il fuoco, e nel terzo periodo dal 43-32 (22') gli amaranto hanno messo insieme un break di 17-4 in cinque minuti, il sorpasso. Una squadra dura, convinta, cattiva nei raddoppi sui piccoli nemici, brava a sporcare le linee di passaggio, a costringere Varese a forzare. Qui Garri ha spremuto il massimo (due triple e un gioco da tre punti), gli altri non sono stati da meno. E l'ultimo quarto è cominciato sul 50-51, canestro a fil di sirena di Parente, un altro emblema di questo sabato speciale al PalaIgnis. Da applausi un alley hoop di Cotani su assist volante di Elliott (52-58), poi un corpo a corpo incredibile. In un ambiente ostile e con un arbitraggio discutibile (Mutavdzic e Elliott già a due penalità dopo 5'), che ha fischiato falli comici contro Sambugaro e Elliott (il quinto). Ma ieri per fermare la Mabo bisognare spararle col kalashnikov. Ci ha provato il vecchio Vescovi, bravo a sfuggire in agilità a Elliott, ma sul 68-67 Giachetti non ha tremato. Entrata del controsorpasso, più due tiri liberi (68-71, 37'). Qui la Metis le ha provate tutte, anche il fallo sistematico, trovando da Livorno una risposta pazzesca, 11 su 12 dalla lunetta. Giù il cappello, questa vittoria è un diamante prezioso.
Renzo Marmugi
MABO:Sambugaro 8 (0/1, 2/5), Elliott 25 (3/5, 5/8), Mutavdzic 8 (4/5), Santarossa 8 (2/2, 1/3), Parente 9 (2/3, 0/3), Mc Leod (0/2, 0/1), Cotani 4 (2/3), Garri 9 (1/4, 2/2), Giachetti 13 (2/3, 0/1). Ne: Bertocci. Coach: Banchi.
ARBITRI: Mattioli di Pesaro, Filippini di Bologna, Sardella di Rimini.
NOTE - Tiri liberi: Metis 8/14, Mabo 22/27. Tiri da due punti: Metis 29/56, Mabo 16/28. Tiri da tre: Metis 3/19, Mabo 10/23. Rimbalzi: Metis 45 (18 attacco, 27 difesa), Mabo 30 (2 att., 28 difesa). 5 falli: Elliott: 39'16". Falli antisportivi a LaRue, Elliott, Scott. Spett. 3067, incasso 42.418 euro. Parziali: 18-13,39-30, 50-51.
VARESE. Un sabato italiano, un meraviglioso spot per il basket. Cinque anni dopo la Mabo torna sulla tv in chiaro e sbanca Masnago, tempio sacro della valanga gialla Ignis. Prima vittoria esterna del campionato, la prima volta di Parente e compagni su questo parquet carico di gloria. E vincere in diretta tv, con l'Italia che ti guarda senza parabola e decoder, è ancora più bello. Specialmente se leggi il cartellone e gli attori protagonisti dell'impresa. Sir Rodney Elliott è stato grande (25 punti, 8 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata), ma accanto a lui i riflettori Rai hanno inquadrato l'umiltà artigiana di Parente, la faccia tosta di Giachetti (9/10 ai liberi), coriandoli di qualità da Garri (2/2 da tre e 4 rimbalzi), minuti di cattiveria agonistica da Cotani, capace di rifilare durante la volata in apnea uno stoppone al 2,11 Scott, l'omone di Harlem. E poi una difesa ruggente, il marchio di fabbrica della squadra di Banchi, il fattore che dopo l'intervallo ha fatto girare la partita.
Signori, questa è la Mabo. Una mosca bianca fiera di distinguersi dal mucchio, un messaggio anche per il ct Recalcati. Varese è partita meglio, è rimasta avanti per 27 minuti sfruttando più gli stenti avversari dei propri meriti, così quando Livorno ha cominciato a non litigare più col canestro (10 su 27, il 37% fino al 20') il copione si è ribaltato. E la Metis, salita anche a +16 senza un briciolo di sudore (31-15, 16') si è trovata impacciata, nuda, svuotata di certezze. Tradita da Andrea Meneghin, 2 punti e 1/8 al tiro in 28 minuti e incapace di trovare un'alternativa ai punti di Gorenc, uomo chiave dei primi due tempini insieme a Zanus Fortes (7 punti e 6 rimbalzi in 8') e alle trottole LaRue-Mc Cormack. Shawnelle Scott no, il bestione ha sbagliato canestri elementari, in azione e dalla lunetta (0/5).
Grande Mabo, si è detto. Capace di ritrovare gli occhi di tigre dopo il misero 39-30 di metà gara, e un secondo quarto senza punti su azione in sei minuti. Due triple di "Sambu" e una di Elliott hanno riacceso il fuoco, e nel terzo periodo dal 43-32 (22') gli amaranto hanno messo insieme un break di 17-4 in cinque minuti, il sorpasso. Una squadra dura, convinta, cattiva nei raddoppi sui piccoli nemici, brava a sporcare le linee di passaggio, a costringere Varese a forzare. Qui Garri ha spremuto il massimo (due triple e un gioco da tre punti), gli altri non sono stati da meno. E l'ultimo quarto è cominciato sul 50-51, canestro a fil di sirena di Parente, un altro emblema di questo sabato speciale al PalaIgnis. Da applausi un alley hoop di Cotani su assist volante di Elliott (52-58), poi un corpo a corpo incredibile. In un ambiente ostile e con un arbitraggio discutibile (Mutavdzic e Elliott già a due penalità dopo 5'), che ha fischiato falli comici contro Sambugaro e Elliott (il quinto). Ma ieri per fermare la Mabo bisognare spararle col kalashnikov. Ci ha provato il vecchio Vescovi, bravo a sfuggire in agilità a Elliott, ma sul 68-67 Giachetti non ha tremato. Entrata del controsorpasso, più due tiri liberi (68-71, 37'). Qui la Metis le ha provate tutte, anche il fallo sistematico, trovando da Livorno una risposta pazzesca, 11 su 12 dalla lunetta. Giù il cappello, questa vittoria è un diamante prezioso.
Renzo Marmugi
Fonte: Il Tirreno