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La Carifac battuta dalla Garofoli Osimo (86-100)

PORTE GAROFOLI OSIMO: Gnecchi 18, Moldù 18, Scabini 18, Chiaramello 14, Ezugwu 11; Peretti 6, Domesi, Setti 8, Tourn 5, Conti 2. All. Baldinelli.
CARIFAC FABRIANO: Nunez 7, Gattoni 13, Porter 18, Clark 28, Turner 14; Balliro 4, Romagnoli 2, Genovese ne, De Angelis ne, Paleco ne. All. Carmenati.
NOTE: Parziali 29-21, 56-44, 73-64. Spettatori 600 circa.
SENIGALLIA — Ma sarà più soddisfatta la sempre «sfacciata» Porte Garofoli che bissa il successo del debutto di San Marino sui «cuginoni» fabrianesi intascando un altro «centone», o la rabberciata Carifac che le prende di nuovo, ma stavolta lotta e corre fino all'ultimo respiro, rendendo avvincente la prima semifinale del quadrangolare di Senigallia tutto all'insegna della marchigianità? Di sicuro di più, di questi grami tempi, dalla sperimentalissima truppa fabrianese proprio non si poteva pretendere. Perde troppi pezzi l'officina di Carmenati, taluni a titolo solo provvisorio (Hulett, risparmiato per un leggero colpo sùbito a una mano) e altri in via definitiva, vedi l'incredibile caso Ellis. Due allenamenti, non di più, per il pivot italo-americano ed è già tempo di riavvolgere le valige. «Un addio consensuale e inevitabile», lo definisce sconsolato il coach cartaio. «Le Ron, semplicemente, non aveva le motivazioni giuste: poca voglia di sudare in allenamento e perdere i chili di sovrappeso. In queste condizioni tanto valeva che le nostre strade si separassero sùbito». In attesa che la società (dopo il Cda di lunedì) faccia sapere se e quanto contante c'è ancora nel «borsellino» per rimpolpare la voce acquisti, la Carifac di oggi fatica a scandire gli ultimi rintocchi del countdown verso il decollo della nuova stagione, distante ormai una sola settimana. Il gregarione Balliro prima opzione della baby-panchina è la fotografia di un gruppo in cerca di quell'identità che Osimo, invece, si porta in dote dalla «strisciata» di promozioni. Lo stop di Washington (ginocchio sinistro) viene buono per provare lo schieramento dei primi tre turni di Legadue, quando il bomber sconterà la lunga squalifica e il primo test senza l'ormai canonico «ventello» dell'ex pupillo di Pancotto finisce col sorriso. Lo dice il tabellone (9-0 dopo 2' e timone sempre osimano, passando per il 53-40 al 18'), lo conferma l'equilibrio alla voce produzione offensiva tra prime e seconde linee, lo sentenzia in via ufficiale la grinta (a volte fin troppa) tutta argentina dei «fighter» Moldù e Chiaramello. Ma la Carifac del Turner rivisto e corretto dalla cura magica del preparatore Rosei, del convincente impatto fisico in zona cristalli e dell'inesauribile Gattoni, non molla di un centimetro (68-64 al 28', 90-84 al 38') fino a quando fiato e gambe tengono duro.
Sta di fatto che per srotolare i titoli di coda Baldinelli deve chiedere agli eterni Scabini e Setti di sganciare le triple determinanti per staccare il biglietto d'accesso alla prestigiosa finalissima di stasera.
Alessandro Di Marco
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