BOLOGNA. Confermato che da Bologna arriverà una Skipper, seguita da circa duecento tifosi, pronta a tutto pur di evitare di perdere lo scudetto per la sesta volta su sette finali. D'Antoni ha ragione a predicare prudenza ed umiltà, stasera sarà battaglia vera: lo testimoniano le dichiarazioni di due tra i veterani di coach Matteo Boniciolli.
«Siamo 1-0 per loro e ora dobbiamo provare a vincere a Treviso - annuncia Zoran Savic - il resto non conta, perdere di uno o di 25 non fa differenza, anzi a volte prendere un pugno forte può anche far bene. Treviso è fortissima, ma non lo abbiamo scoperto certo sabato: ha una straordinaria fiducia nel suo gioco, va al tiro con grandissima rapidità sfruttando le qualità offensive di tutti i suoi giocatori, ma la cosa ancora più incredibile è che continua a fare le stesse scelte e a tirare con grande tranquillità anche quando la palla non entra. Comunque andiamo lì, difendiamo e proviamo a vincere». Ma non dovrete essere quelli di sabato...
«Lì lo scarso recupero di energie psicofisiche in 48 ore ha avuto il suo peso. Potremo anche perdere, ma difficilmente lo faremo senza lottare, una dote che questo gruppo ha ampiamente dimostrato di avere è la voglia di battersi. E non credo che per Treviso aver vinto senza Edney sia stata un'ulteriore spinta psicologica, ha giocato benissimo comunque e Bulleri ha fatto la sua parte, sarà difficile possa giocare ancora meglio. Starà a noi, invece, saper fare la differenza».
Sarà Gregor Fucka a doversi mettere la squadra sulle spalle e suonare la carica: «Non è la prima finale che giochiamo e dobbiamo mettere a frutto la nostra esperienza, anche se perdi in casa, e male, non si può pensare che sia finita e smettere di lottare. Poi, è logico, che per rimettere in equilibrio la serie dovremo cambiare tutto rispetto a garauno e giocare al meglio delle nostre possibilità».
Sabato, però, è emersa una differenza di valori nettissima. «I giocatori della Benetton sono stati bravissimi, non lo nego, ma noi abbiamo lasciato la strada libera in maniera troppo facile, dando loro l'opportunità di esaltare le proprie qualità di attaccanti. Non abbiamo difeso per nulla, adesso sforziamoci di tornare a difendere come durante l'anno, è quella la chiave per riaprire il conto, per noi non ci sono alternative di sorta».
si. fo.
«Siamo 1-0 per loro e ora dobbiamo provare a vincere a Treviso - annuncia Zoran Savic - il resto non conta, perdere di uno o di 25 non fa differenza, anzi a volte prendere un pugno forte può anche far bene. Treviso è fortissima, ma non lo abbiamo scoperto certo sabato: ha una straordinaria fiducia nel suo gioco, va al tiro con grandissima rapidità sfruttando le qualità offensive di tutti i suoi giocatori, ma la cosa ancora più incredibile è che continua a fare le stesse scelte e a tirare con grande tranquillità anche quando la palla non entra. Comunque andiamo lì, difendiamo e proviamo a vincere». Ma non dovrete essere quelli di sabato...
«Lì lo scarso recupero di energie psicofisiche in 48 ore ha avuto il suo peso. Potremo anche perdere, ma difficilmente lo faremo senza lottare, una dote che questo gruppo ha ampiamente dimostrato di avere è la voglia di battersi. E non credo che per Treviso aver vinto senza Edney sia stata un'ulteriore spinta psicologica, ha giocato benissimo comunque e Bulleri ha fatto la sua parte, sarà difficile possa giocare ancora meglio. Starà a noi, invece, saper fare la differenza».
Sarà Gregor Fucka a doversi mettere la squadra sulle spalle e suonare la carica: «Non è la prima finale che giochiamo e dobbiamo mettere a frutto la nostra esperienza, anche se perdi in casa, e male, non si può pensare che sia finita e smettere di lottare. Poi, è logico, che per rimettere in equilibrio la serie dovremo cambiare tutto rispetto a garauno e giocare al meglio delle nostre possibilità».
Sabato, però, è emersa una differenza di valori nettissima. «I giocatori della Benetton sono stati bravissimi, non lo nego, ma noi abbiamo lasciato la strada libera in maniera troppo facile, dando loro l'opportunità di esaltare le proprie qualità di attaccanti. Non abbiamo difeso per nulla, adesso sforziamoci di tornare a difendere come durante l'anno, è quella la chiave per riaprire il conto, per noi non ci sono alternative di sorta».
si. fo.
Fonte: La Tribuna