Boniciolli saluta in francese e sorride in triestino, cioè senza risparmiarsi, Fucka si fa fotografare col più piccolo dei tifosi (dieci mesi, Gregorio anche lui), Galanda fa le corna a Pilutti che parla alle telecamere. Il gruppo fa di tutto per non sembrare troppo afflitto, anche se poi vederli è una cosa, e parlarci un´altra. Il più cupo, al colpo d´occhio, è Meneghin, che s´infila negli spogliatoi in fretta e furia e dribbla ogni possibile commento.
All´ingresso del PalaDozza, qualcuno ha anche appeso un cartello con scritto "Forza!", e quella è l´unica voce che sale dal popolo del tifo. Di Seragnoli nemmeno l´ombra, ovviamente, ma non è certo questa sua assenza a parlare per lui. Il vuoto del patron lo si è sentito sabato, quando ha disertato la prima partita, coltivando più degli altri il dubbio che la Skipper non fosse in quel momento all´altezza di sorpassare Treviso. Sarà anche un proprietario viscerale e fumantino, ma ormai di basket finisce per intendersene.
Lo intenzioni di tutti quelli che ieri pomeriggio erano al PalaDozza erano molto chiare, e non meno impegnative: si tratta di ribaltare il mondo in campo, ma anche i pronostici fuori. Cioè scaldare i cuori biancoblù della città, che in queste ore hanno il battito appesantito. Le ragioni della speranza Boniciolli si è sgolato a spiegarle per due giorni («Non eravamo fisicamente all´altezza, a Treviso lo dimostreremo»), e ieri la parola è tornata ai giocatori. In questi casi, diciamo delicati, è quasi obbligo girare il microfono ai capitani, e ieri Pilutti non si è sottratto alla regola. Lui, tra l´altro, a 48 ore dal tracollo, ha anche una visione se non altro originale dell´accaduto.
«Io dico che se alla fine del secondo quarto, quando ci siamo trovati a -4 (35-31), e abbiamo fatto due boiate in attacco, anziché tornare sotto di 8 fossimo riusciti a segnare, magari la partita sarebbe cambiata. Poi, non nego che abbiamo giocato malissimo e loro benissimo, perché non sono cieco, ma insomma mi sembra che pur giocando così, in quella prima metà di partita la differenza tra noi e loro non sia stata così evidente, e su questo faremmo bene a ragionare».
Reggere fisicamente, recuperare mentalmente, tornare a essere la Fortitudo che ha tenuto quasi sempre la testa del campionato. Questo è l´augurio, ma anche l´unico modo per uscire vivi dalla sfida di stasera, senza dimenticare, come fa Pilutti, che ci si gioca questa prima rivincita probabilmente contro la squadra italiana migliore in circolazione. «Come noi, loro hanno avuto continuità, ma non si può negare che siano stati i migliori in brillantezza di gioco, soprattutto negli ultimi tre mesi. Quindi, noi dovremo fare anche qualcosa di più, per portargli via il punto da casa. E se volete un buon motivo per scommettere che sarà possibile, io posso solo ricordarvi che è già successo due anni fa, quando poi vincemmo lo scudetto».
Prima dell´ultimo allenamento, parla anche Kovacic, che la situazione la vede dall´alto, come sempre. «Io non credo che la nostra squadra sia inferiore alla loro. Però sono sicuro che senza difesa non possiamo andare da nessuna parte. Loro hanno esterni terribili, e lunghi strani che escono dall´area e tirano benissimo. Ma noi abbiamo il 4 più forte d´Europa, un sacco di nazionali e tanti bravi giocatori. Torniamo a difendere bene, a scegliere buoni tiri, e vincere non sarà impossibile nemmeno a Treviso».
La partita, che inizierà alle 20.30, sarà in diretta su RaiSat, e al solito verrà trasmessa su maxischermo al PalaDozza. Comunque vada a finire, vale la pena di ricordare che avrà come minimo un´altra appendice sabato pomeriggio al PalaDozza. Insomma, non è uno spareggio senza futuro. Però, effettivamente, ci somiglia molto.
Giovanni Egidio
All´ingresso del PalaDozza, qualcuno ha anche appeso un cartello con scritto "Forza!", e quella è l´unica voce che sale dal popolo del tifo. Di Seragnoli nemmeno l´ombra, ovviamente, ma non è certo questa sua assenza a parlare per lui. Il vuoto del patron lo si è sentito sabato, quando ha disertato la prima partita, coltivando più degli altri il dubbio che la Skipper non fosse in quel momento all´altezza di sorpassare Treviso. Sarà anche un proprietario viscerale e fumantino, ma ormai di basket finisce per intendersene.
Lo intenzioni di tutti quelli che ieri pomeriggio erano al PalaDozza erano molto chiare, e non meno impegnative: si tratta di ribaltare il mondo in campo, ma anche i pronostici fuori. Cioè scaldare i cuori biancoblù della città, che in queste ore hanno il battito appesantito. Le ragioni della speranza Boniciolli si è sgolato a spiegarle per due giorni («Non eravamo fisicamente all´altezza, a Treviso lo dimostreremo»), e ieri la parola è tornata ai giocatori. In questi casi, diciamo delicati, è quasi obbligo girare il microfono ai capitani, e ieri Pilutti non si è sottratto alla regola. Lui, tra l´altro, a 48 ore dal tracollo, ha anche una visione se non altro originale dell´accaduto.
«Io dico che se alla fine del secondo quarto, quando ci siamo trovati a -4 (35-31), e abbiamo fatto due boiate in attacco, anziché tornare sotto di 8 fossimo riusciti a segnare, magari la partita sarebbe cambiata. Poi, non nego che abbiamo giocato malissimo e loro benissimo, perché non sono cieco, ma insomma mi sembra che pur giocando così, in quella prima metà di partita la differenza tra noi e loro non sia stata così evidente, e su questo faremmo bene a ragionare».
Reggere fisicamente, recuperare mentalmente, tornare a essere la Fortitudo che ha tenuto quasi sempre la testa del campionato. Questo è l´augurio, ma anche l´unico modo per uscire vivi dalla sfida di stasera, senza dimenticare, come fa Pilutti, che ci si gioca questa prima rivincita probabilmente contro la squadra italiana migliore in circolazione. «Come noi, loro hanno avuto continuità, ma non si può negare che siano stati i migliori in brillantezza di gioco, soprattutto negli ultimi tre mesi. Quindi, noi dovremo fare anche qualcosa di più, per portargli via il punto da casa. E se volete un buon motivo per scommettere che sarà possibile, io posso solo ricordarvi che è già successo due anni fa, quando poi vincemmo lo scudetto».
Prima dell´ultimo allenamento, parla anche Kovacic, che la situazione la vede dall´alto, come sempre. «Io non credo che la nostra squadra sia inferiore alla loro. Però sono sicuro che senza difesa non possiamo andare da nessuna parte. Loro hanno esterni terribili, e lunghi strani che escono dall´area e tirano benissimo. Ma noi abbiamo il 4 più forte d´Europa, un sacco di nazionali e tanti bravi giocatori. Torniamo a difendere bene, a scegliere buoni tiri, e vincere non sarà impossibile nemmeno a Treviso».
La partita, che inizierà alle 20.30, sarà in diretta su RaiSat, e al solito verrà trasmessa su maxischermo al PalaDozza. Comunque vada a finire, vale la pena di ricordare che avrà come minimo un´altra appendice sabato pomeriggio al PalaDozza. Insomma, non è uno spareggio senza futuro. Però, effettivamente, ci somiglia molto.
Giovanni Egidio
Fonte: La Repubblica
