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La Müller apre la caccia ai play-off

Lardo: «Dopo lo scudetto-salvezza, sarebbe come giocare la Coppacampioni»

La Müller guarda la classifica e riscontra che, vincendo oggi a Roseto e sabato in casa contro Udine, ben difficilmente resterebbe fuori dai play off. Avrebbe, infatti, nella possibile classifica avulsa, il 2-0 su Udine e Roseto, l’1-1 con Varese, Fabriano e Avellino, con migliore differenza canestri nei confronti di Metis e Banca Marche. Di negativo vi sarebbero lo 0-2 con Biella e la peggiore differenza canestri con la De Vizia. E’ chiaro che fare due su due per una squadra che ha vinto solo una delle ultime cinque partite è tutt’altro che facile, così come sarebbe comprensibile un inevitabile rilassamento dopo aver raggiunto il traguardo salvezza, ma Lino Lardo dice di «non aver mai pensato alla Müller come ad una squadra appagata». «Anche dopo la vittoria su Imola - ricorda- quando incappammo nelle due più brutte trasferte dell’intera stagione, ad Avellino e Trieste, la causa stava più nel famoso calo fisico e psicologico che prima o poi avrebbe dovuto arrivare che in una mancanza di nuovi stimoli. Non ci sarà appagamento nemmeno dopo la raggiunta salvezza. Ci sarà, quella sì, stanchezza: c’era prima e ci sarà ancora di più, per di più dopo un lungo viaggio e su un campo dove Roseto darà il massimo per giocarsi il sicuro accesso ai play off».
La Müller, insomma, «non sarà in vacanza», assicura Lardo. «Raggiunta la salvezza- rileva il coach- sappiamo che, se vincessimo le ultime due partite, avremmo molte chanches di giocare i play off. Se la salvezza è stata il nostro scudetto, i play off sarebbero una sorta di Coppa dei campioni. In questo momento, siamo di nuovo una squadra, come abbiamo dimostrato domenica scorsa: una squadra che sa cosa può fare, nella quale ognuno conosce il proprio ruolo. L’unico dubbio è quello relativo alla "birra" che abbiamo ancora in corpo: non so quante energie avremo da spendere, tanto più in gare così ravvicinate e dopo una settimana vissuta molto intensamente».
L’Euro Roseto è avversario temibile. Sa che, vincendo, avrebbe la certezza di giocare i play off, un risultato inseguito dalla società visto che è intervenuta spesso sul mercato per rimpolpare la squadra. Come Fabriano, l’Euro ha le caratteristiche di squadra molto offensiva, che fa di Mario Boni (21 punti di media a partita) la punta più efficace, ma che ha in Gilmore, Grant, Sims elementi in grado di ribaltare qualsiasi situazione. Impaloni la fa giocare molto in libertà «e per superarla- fa presente Lardo- ci vorrebbe ancora un’altra grande prova difensiva».
La squadra ha raggiunto ieri sera Giulianova dove, stamane, sosterrà un leggero allenamento prima di portarsi al palasport di Roseto. Il clima è quanto mai sereno. Si assapora ancora la gioia per il risultato ottenuto. «Sapevamo- ricorda Lardo- dell’importanza del momento. Avevo detto, prima della gara con Fabriano, che confidavo molto sul lavoro svolto per tutto l’anno e nei piccoli miglioramenti visti nelle scorse settimane. Siamo tutti molto contenti per aver raggiunto un obiettivo molto importante, maturato in situazioni molto diverse dal normale. E’ un traguardo importante anche per il futuro di ciascuno di noi e siamo felici, soprattutto, perchè siamo affezionati a questa maglia ed a questa città ed è stato importante mettere le premesse, sul campo, perchè Verona possa continuare ad avere una squadra in A1». Lo stato passivo della Scaligera Basket ammonta a circa un milione di euro. La cifra esatta si conoscerà il 3 maggio prossimo, giorno fissato dal giudice D’Amico entro il quale depositare le istanze e giorno nel quale lo stato passivo sarà reso esecutivo. Il giudice potrebbe, comunque, anche non accettare le istanze non presentate entro ieri, giorno della verifica dello stato passivo. La cifra, insomma, non discosterà affatto dal milione di euro, «del quale - riferisce il curatore fallimentare Mino Castellani- circa 500mila euro sono crediti privilegiati e altrettanti chirografi». Non vi sono state particolari sorprese, nell’udienza di ieri mattina in Tribunale. I creditori sono risultati quelli conosciuti: i dipendenti, i giocatori, i tecnici, alcuni fornitori, la Federazione pallacanestro (per multe e tesseramenti), la Giba (per il trattamento di fine rapporto giocatori), procuratori di giocatori, il Comune di Verona, ex gialloblù come Henry Williams e Arigbabu o come Louis Bullock (per il quale non sono state ammesse le spese mediche sostenute negli Stati Uniti per l’operazione alla quale si è sottoposto nell’estate scorsa). Tra i crediti figurano anche 50 euro richiesti dall’Ufficio riscossione tributi per una multa ad un’auto, intestata alla Scaligera Basket. Complessivamente, i creditori della Scaligera Basket sono 95.
«Tutto compreso - riferisce il dottor Castellani- non mi sembra sia andata male perchè le previsioni di quello che erano le insinuazioni al passivo sono state riconfermate. Abbiamo circa 2 miliardi tra chirografi e privilegiati. Saremo sotto il milione di euro. Ora vi sono davanti dieci giorni per rendere esecutivo lo stato passivo».
E poi? «Al momento attuale c’è solo da attendere che le persone interessate alla salvezza della società si facciano avanti. Ora sanno esattamente quanto sarebbe il costo» .
Ma sarebbe possibile riportare in bonis la Scaligera Basket? «Tecnicamente è possibile. Se ciò avvenisse, sarebbe come se nulla fosse accaduto. Non ho, però, alcuna istanza scritta al riguardo».
Significa che verbalmente...? «Oralmente qualcosa c’è, ma le parole non contano» .
A chi o coloro che sono interessati a salvare la Scaligera Basket si presentano davanti diverse vie: riportare in bonis la società e arrivare alla revoca del fallimento significherebbe dover estinguere tutti i debiti mentre, passando dal fallimento, l’obbligo sarebbe quello di pagare i crediti privilegiati più i chirografi che fanno parte del debito sportivo (ad esempio quello riferito alla Federbasket).
Ma che tempi vi sono per far sì che Verona possa godere ancora del grande basket? Ricordato che l’esercizio provvisorio concesso dal Tribunale scadrà il 30 giugno, i tempi sono dettati da quanto Federbasket e Lega richiedono per l’iscrizione al campionato. «I tempi - conferma Castellani- sono in mano agli interessati. A mio parere, però, non si può andare avanti per più di un mese- un mese e dieci giorni. Entro questo periodo, dovrà essere presentato un piano per il ritorno in bonis oppure un concordato fallimentare per quanto riguarda il Tribunale e, in più, le garanzie per il futuro per quanto riguarda la Lega e la Federbasket».
Il curatore fallimentare si dichiara «moderatamente ottimista» per una positiva soluzione della vicenda, ma avverte di «non aver nulla di scritto». «Sino al 3 maggio nessuno si presterà a fare qualcosa. Ma vi sono già stati contatti e interventi su questo fronte» , aggiunge Castellani che ribadisce come «in Federazione pensino sia veramente illogico togliere il titolo sportivo a Verona e a Verona ci fosse chi si occupasse seriamente della salvezza della società nelle forme consentite dal Tribunale». (r.p.)
Renzo Puliero
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