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La scheda – James Young: un “proiettile” tra le fila della Nutribullet Treviso

La Serie A fa la conoscenza dell'ex giocatore dei Boston Celtics

James Young

Remember when we were young” è il modo con cui si chiude una strofa del brano del cantautore inglese Passenger che si apre con la frase “never say never” ovvero “mai dire mai”, perché quando sei giovane nulla sembra impossibile. Se nasci a Flint però le difficoltà possono essere dietro l'angolo; la cittadina del Michigan non è di certo tra le più accoglienti dello stato: all'inizio degli anni 2000 è vittima dell'aumento della criminalità, poco dopo sono arrivate le difficoltà finanziarie e successivamente disagi di tipo idrico. Tuttavia, il suo motto rimane “forte ed orgogliosa” perché è rimasta in piedi, ha lottato ed è sopravvissuta ad ogni difficoltà. James Young oggi è un giocatore maturo, adulto, ha 28 anni e un background importante che spazia dai palazzetti gremiti della NCAA al palcoscenico della NBA fino alle prime esperienze europee tra Israele e Grecia. Ritornare ai tempi in cui si era giovani non è un'opzione da escludere, ma servono nuove basi dopo aver vissuto un viaggio sulle montagne russe lungo dieci anni. A Treviso la figura di coach Frank Vitucci risulterà fondamentale per aiutare il classe 1995 a tornare quello di University of Kentucky, sicuro dei propri mezzi e con la stoffa del campione.

James Young II e Tiplance Vernon danno la luce al piccolo James, un bambino che ben presto si appassiona alla pallacanestro con l'obiettivo di costruirsi una carriera parallela a quella tra i banchi di scuola. Con la crescita impara il significato del duro lavoro e dell'impegno dietro al raggiungimento di traguardi significativi, per questo motivo non si scolla dalla palla a spicchi e prima di entrare al liceo affina la sua tecnica per non arrivare impreparato di fronte al primo vero ostacolo. Trascorre i primi tre anni di scuole superiori alla Troy High School distinguendosi particolarmente durante il suo junior year quando mette a referto 25.1 punti, 10.5 rimbalzi, 4.5 assist e 2.5 recuperi di media portandosi a casa i riconoscimenti All-State dall'Associated Press, dal Detroit News e dal Detroit Free Press. Ad ottobre del 2012, Young ha le idee ben chiare ed invia una lettera di intenti alla University of Kentucky per poter approcciare al college basketball con uno degli atenei più famosi e vincenti della NCAA. Il nativo di Flint si trasferisce alla Rochester High School per concludere il suo percorso liceale registrando numeri da capogiro: 27.2 punti, 16.0 rimbalzi e 5.7 assist che gli valgono la selezione per il McDonald's All-American e il ranking di recluta a cinque stelle secondo ESPN, il quale lo colloca al terzo posto tra le ali piccole e all'ottavo posto tra i migliori giocatori della nazione.

Con queste premesse, coach John Calipari e tutta Kentucky sono felici di accogliere James Young tra le fila dei Wildcats. Il classe 1995 gioca la classica stagione da talento one and done, ovvero da giocatore già pronto per fare il salto dal college alla NBA senza completare i quattro anni di studi. Chiude con 14.3 punti e 4.3 rimbalzi in 32.4 minuti di media, segna 82 triple andando vicinissimo a diventare il freshman con più tiri da tre punti realizzati nella storia del programma; viene inserito nel SEC All-Freshman Team, nel Second Team All-SEC e successivamente nel Final Four All-Tournament Team. Il sogno di diventare campione NCAA dopo una annata straordinaria si infrange nella finalissima contro la University of Connecticut di Shabazz Napier, in cui i 22 punti e 7 rimbalzi di James Young non sono abbastanza. Per un sogno che si infrange sul più bello, un altro si realizza: il prodotto di Kentucky viene scelto dai Boston Celtics con la numero 17 al Draft del 2014, un'investitura importante che sembra potergli aprire ogni porta sul futuro. Gli infortuni portano Young a dover rimandare il suo debutto con la franchigia del Massachusetts e per questo viene riassegnato ai Maine Red Claws, squadra affiliata militante nella G-League. La sua esperienza in NBA vive di pochi alti e costanti bassi tra infortuni e il poco spazio che riesce a ritagliarsi all'interno di un gruppo con ambizioni da play-off; sebbene le sue prestazioni nella Lega di sviluppo siano più che notevoli, nessuno si convince a dargli il minutaggio che merita e così il classe 1995 lascia i Celtics per accasarsi prima ai Wisconsin Herd – affiliata dei Milwaukee Bucks, in seguito ai Philadelphia 76ers e alla sua affiliata, Delaware 87ers.

La decisione di abbandonare il basket a stelle e strisce per tentare la carriera europea diventa tanto drastica quanto inevitabile. Gli israeliani del Maccabi Haifa lo firmano con un contratto di un anno e qui James Young torna a lasciare il segno come era sua consuetudine ai tempi di Troy, Rochester e Kentucky: vince il premio di top scorer della Israeli Basketball Premier League segnando 20.5 punti di media tirando con il 41.1% da tre, a cui aggiunge 5.2 rimbalzi, 1.9 assist e 1.5 recuperi. Ritorna per una breve parentesi in G-League con i Westchester Knicks nella stagione 2020-2021 per fare immediatamente dietrofront e ricominciare la sua avventura in Europa di nuovo in Israele, ma questa volta con l'Hapoel Tel Aviv. Con i diavoli rossi gioca 26 partite su 26 nello starting five venendo impiegato per 27.8 minuti; qui registra 16.7 punti, 6.3 rimbalzi e 1.0 recupero di media provando a trascinare il più lontano possibile la squadra lungo il corso della stagione che si conclude con una finale di Coppa di Israele e l'eliminazione nei quarti di finale dei play-off. Terminata l'avventura con l'Hapoel, Young rimane fuori dai campi fino al gennaio 2023 quando i greci del Kolossos Rodou gli offrono la possibilità di unirsi a loro.

La parentesi nella Greek League finisce dopo dieci partite giocate da sesto uomo di lusso con 16.4 minuti e quasi 10 punti di media a partita. Il valore di James Young però non passa inosservato, il suo pedigree è quello di un predestinato e per la Nutribullet diventa un'aggiunta importantissima sia per il bagaglio tecnico che possiede sia per quello delle esperienza vissute, le quali possono essere d'aiuto e di ispirazione verso i più giovani del roster. Il nativo di Flint ha bisogno di ritrovare lo splendore dei fasti di quando faceva impazzire i palazzetti in NCAA, perciò – complici le innati doti offensive di cui è dotato – sarà la soluzione principale degli attacchi orchestrati dalla compagine trevigiana. Un'ala piccola che può tranquillamente occupare lo spot di guardia tiratrice grazie ai suoi istinti da scorer puro; Young ha ottimi movimenti a palla lontana e una rapidità di pensiero che gli permettono di uscire dai blocchi e posizionarsi dietro l'arco per fare male non appena ricevuta la sfera. Pur non essendo un giocatore col compito di creare per la squadra, il classe 1995 sa costruirsi opportunità dal palleggio se necessario e questo potrà tornare utile a Treviso lungo il corso della partita. Sull'altro lato del campo si spende spesso per raddoppiare sul portatore, ma la sua utilità in difesa si nota maggiormente quando riempie l'area per evitare una facile penetrazione all'avversario. Negli anni coach Frank Vitucci ha saputo tirare fuori il meglio da diversi archetipi di giocatore, per questo motivo il rapporto che potrebbe instaurarsi tra il capo allenatore e James Young potrebbe portare la piazza a giocarsi una posta importante lungo il corso della stagione.

 

Redazione: Overtime - Storie a Spicchi

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