Rassegna Stampa

Happy Casa Brindisi, l'analisi del ds De Rycke: "Siamo molto soddisfatti del lavoro che stanno facendo i giocatori. Abbiamo un buon mix di tutto"

Il dirigente biancoblu ha parlato sul "Quotidiano di Puglia - Brindisi"

De Rycke

Il direttore sportivo dell’Happy Casa Brindisi, Leo De Rycke, è stato intervistato da Antonio Rodi sul “Quotidiano di Puglia – Brindisi”, facendo il punto della situazione: “Siamo molto soddisfatti del lavoro che stanno facendo i giocatori che sono molto concentrati e disciplinati, cosa non facile con le temperature delle ultime settimane. Mi piace anche l'etica del lavoro del nostro staff tecnico. Le mie informazioni su di loro erano che anche queste sono persone a cui piace stare in campo con i giocatori. Ma quando non li conosci personalmente devi sempre aspettare il momento in cui lavori davvero con loro se questo è vero. Mi piacciono gli allenamenti individuali che organizzano e so anche che i giocatori lo apprezzano”.

Che tipo di mercato è stato questo per il club pugliese? “Penso che in tutta Europa alcune squadre abbiano ingaggiato giocatori in un lasso di tempo molto rapido. Ma questo ha a che fare con il fatto che molte squadre/allenatori vogliono ingaggiare solo giocatori che hanno visto nelle competizioni locali o incontrato in Europa. Penso che porteremo alcuni volti nuovi nel campionato con qualità. Ed è sempre positivo per un campionato che le cose cambino. Abbiamo un buon mix di tutto, questo era lo scopo. L'ultimo giocatore (l'ala Xavier Sneed, ndc) ha impiegato un po' più di tempo ma il presidente ha voluto che aspettassimo. L'unico problema è che è cambiato anche il mercato e i giocatori possono andare anche in altre competizioni fuori dall'Europa dove pagano bene”.

De Rycke ha anche parlato degli obiettivi stagionali del club: “Abbiamo un nuovo gruppo (giocatori, staff) e alcuni giocatori avranno bisogno di tempo per adattarsi, ma il primo obiettivo deve essere quello di qualificarsi per la Basketball Champions League, ma è all'inizio della stagione e non puoi preparare la squadra solo per dare il massimo ora, perché a maggio sarebbero "morti". Essere competitivi per arrivare tra le prime otto, già ne sarei soddisfatto. E penso che questo sia un pensiero realistico”.

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