Parlando a Fabrizio Fabbri sul “Corriere dello Sport”, Luca Severini ha detto la sua sul fatto di aver convinto il ct Pozzecco a convocarlo per i Mondiali di Manila: “Sono sincero, non mi sono posto l'obiettivo unico della convocazione ma voglio convincere il Poz sul campo. Vivo questi giorni con la massima tranquillità, felice di esserci. E' una prima volta bellissima. Vedremo come andrà e come sempre nella mia carriera cercherò di salire un nuovo gradino con le mie forze. Io so quale è il mio ruolo nel club ed in azzurro. E cosa i coach ed i compagni vogliono da me”.
La sua caratteristica principale è il tiro da tre punti: “L’ho costruito negli anni. Ci ho lavorato tantissimo. Ora lo utilizzo con sicurezza e convinzione. Mi rendo conto che la mia pericolosità da lontano aiuta la squadra ad aprire il campo. Ma se c'è da fare a gomitate sotto canestro non mi tiro indietro”.
Il rapporto con il ct Pozzecco va a gonfie vele: “Non finirò di ringraziarlo perché è il coach che mi ha consentito di far diventare realtà il sogno dell'azzurro. Io sento forte la fiducia che ha in me, così come la trasmette ai miei compagni. Ci infonde grande forza ed è molto preparato”.
Severini ha qualche sogno nel cassetto? “Disputare una coppa europea per club con Tortona, e nella stagione che andrà a cominciare succederà. L'altro sarebbe giocare i Mondiali con la maglia azzurra. Io ci spero ma, l'ho già detto, se non sarà così non ne farò un dramma”.