Intervistato da Jacopo Bianchi a “Basket Time” su “TeleTutto”, Michael Cobbins ha parlato di come sia abituato da sempre ad essere una “radiolina” sul parquet”: “È cominciato tutto all'high school, dove avevo un coach che era fissato sulla comunicazione in campo. Poi è diventato anche un modo per allenarmi meglio, perché parlare tanto ti obbliga a spendere più energie. Il tocco finale è arrivato al college, dove mi hanno chiesto di parlare sempre più spesso e con voce sempre più alta, ma alla fine è una cosa che fa parte di me e che porto dietro da tutta la carriera”.
Il centro americano è stato vittima di tanti infortuni nel corso della stagione, a partire da quello al bulbo oculare: “Odio rimanere fuori, come ogni giocatore, essere a bordocampo e non poter giocare è molto frustrante. Quando sei seduto lì, la voglia di tornare in campo accende un fuoco che cresce dentro di te, pronto ad esplodere quando puoi rientrare”.
Cobbins ha dovuto assistere al trionfo in Coppa Italia della sua squadra dal dietro le quinte: “È stata una sensazione strana, perché è una cosa che mi ha fatto davvero male, ma contemporaneamente mi ha reso molto felice: il fatto di non poter giocare è stato difficile da accettare, ma ho provato a dare una mano ai miei compagni in tutti i modi possibili, soprattutto con la mia voce”.
L’americano è anche pronto per la super sfida d’Eurocup contro il Turk Telekom Ankara valida per i quarti di finale: “Dal punto di vista tattico è un confronto che mi piace, penso che ci possiamo accoppiare bene con loro. Sono sicuro che sarà una gara molto fisica e che alla fine la vincerà chi commetterà meno errori”.