Sarà una rincorsa alla salvezza lunga sette partite quella della Tezenis Verona, squadra che al momento si trova in fondo alla classifica di Serie A assieme a Reggio Emilia. Per scalare la classifica, in casa Scaligera, sarà necessario lavorare ancora più alacremente e provare a fare la differenza concentrandosi su quegli aspetti e quelle piccole cose che, nelle ultime uscite, sono costate tanto in termini di punti alla formazione di coach Ramagli.
“Siamo mancati nei dettagli che poi fanno la differenza. Cosa significa? Responsabilizzarci ancora di più, avere tenuta lucida nei finali di gara. Quindi: un'attenzione difensiva ancora maggiore che ci permetta di conservare i vantaggi. E non sprecare come è stato fatto nelle ultime gare. Non siamo riusciti a finire il lavoro. Negli ultimi quarti ci è capitato spesso di abbassare l'efficacia difensiva. E abbiamo sempre pagato caro. I successi si costruiscono a partire da dietro. Ma sono convinto che possiamo ancora migliorare” ha affermato a Simone Antolini su "L’Arena" Alessandro Cappelletti, deciso, d’ora in avanti, a focalizzarsi esclusivamente sul lavorare sodo in palestra per poi performare in maniera efficace sul parquet: “Il lavoro prima o poi paga. E siamo ancora in tempo per prenderci le nostre soddisfazioni. Sette partite bastano per riprenderci la salvezza. E sono convinto che questo gruppo ha le carte in regola per chiudere al meglio la stagione. Non guardiamo il calendario di aprile. Non ha senso fare calcoli e pensare dove possiamo vincere e dove magari saremo costretti a fare miracoli. Per il momento c'è solo la prossima partita con Sassari. Grande squadra loro, e partita molto impegnativa per noi. Magari, però, potrebbe essere quella giusta per iniziare a raccogliere i frutti di un duro lavoro”.
Se i risultati arriveranno sarà anche per merito di Alessandro Ramagli, tecnico che nelle ultime settimane si è impegnato in più d’una circostanza a proteggere i suoi giocatori continuando a infondergli convinzione e carica positiva: “Stiamo bene e il merito è dello staff e del nostro coach. Ci protegge, ci sostiene, ci pungola, ci aiuta. Ci ha dato sempre una via di uscita, ci ha aiutato a non sentirci spalle al muro. La fiducia è intatta ed è da lì che dobbiamo assolutamente ripartire” ha rivelato Cappelletti che, come tutta la squadra, non vuole che la negatività prenda piede condizionando un finale di stagione dove ancora è tutto in gioco.
“Penso di più al lavoro settimanale, a come il gruppo sta insieme, a come ci piace stare sul campo. Nulla è ancora compromesso. Avere in questo momento un atteggiamento positivo può essere di grande aiuto. Certo, siamo consapevoli di quanto è stato lasciato per strada. E le sconfitte non passano senza lasciare il segno. Ma è tempo di mettersi alle spalle il passato e pensare solo a quello che ci aspetta da qui alla fine della stagione”.
Un pensiero, infine, il playmaker classe 1995 l’ha rivolto ai tifosi gialloblu che, nelle quattro partite casalinghe ancora da giocare, potrebbero rivelarsi un fattore spingendo la Scaligera ad ottenere quei punti vitali per confermare la categoria: “Dei tifosi non possiamo dimenticarci. Sono la spinta, sono l'aiuto, sono la nostra voce. Tutti vogliamo restare in serie A. Nessuno qui molla niente. Dobbiamo trasformare i finali delle nostre gare”.