Parlando a Pietro Pisaneschi sul “Corriere della Sera – Brescia”, John Petrucelli ha raccontato di cosa voglia vincere il primo trofeo personale da professionista: “Non vincevo un trofeo da quando giocavo nelle Youth League in America (ride, ndr). Con Troy (Caupain, ndr) abbiamo scherzato molto sul fatto che con la Coppa Italia si è interrotta per noi quella che chiamavamo "la maledizione della semifinale". Ci era successo in G-League a Orlando e nella Coppa di Germania ad Ulm. Adesso ci siamo tolti una bella scimmia dalla schiena”.
Nella Frecciarossa Final Eight, Brescia è stata capace di superare le due corazzate Milano e Bologna: “Assurdo, ma questo è il basket. Mi piace la Coppa Italia perché ci sono tante similitudini con il torneo NCAA. Essendoci solo partite da dentro o fuori può succedere di tutto. Questo lo rende un torneo divertente: una squadra nella serata giusta può battere chiunque. Noi abbiamo preparato le partite con grande attenzione, Magro e il suo staff hanno fatto un lavoro eccezionale”.
Petrucelli è tornato a disposizione proprio a ridosso della Coppa Italia, recuperando dall’infortunio al piede: “È strano perché la mia mente era pronta da tempo per il rientro, ma il piede non lo permetteva. Non è stato semplice, c'è voluto del tempo per ritornare a posto, per tornare ad avere la giusta forza muscolare. Sono stato due mesi fermo, ma sono rimasto vicino alla squadra. L'ho vista giocare e soffrire, anche vincere. Mi sentivo parte di essa, però era dura rimanere a bordo campo. Tornare proprio per un evento così importante mi ha dato la forza giusta”.
John continua a sperare in un posto al Mondiale in Asia con la canotta azzurra: “Sarebbe un'opportunità fantastica. Mi farò trovare pronto. Diventerò padre la prima settimana di agosto e vorrei assistere alla nascita di mia figlia. Nel caso in cui Pozzecco avesse bisogno di me già da quel momento, gli spiegherò la situazione. Sono due cose cui non voglio rinunciare. Se riusciremo a trovare un accordo, desidero esserci senz'altro”.