Rassegna Stampa

Germani Brescia, Cournooh e la sfida di Verona: “Sarà speciale ma dobbiamo vincere”. Nikolic: “Dobbiamo dimostrare in campo quello che valiamo"

I due esterni biancoblu hanno parlato su “Corriere di Verona” e “Teletutto”

Germani Brescia, Cournooh e la sfida di Verona: “Sarà speciale ma dobbiamo vincere”. Nikolic: “Dobbiamo dimostrare in campo quello che valiamo"

Parlando a Jacopo Bianchi nella trasmissione “Basket Time” su Teletutto, Aleksej Nikolic ha sottolineato l’importanza del successo raggiunto in Eurocup contro Badalona: “È stata una vittoria importante per molti aspetti. Prima di tutto per aumentare il nostro livello di fiducia, e poi anche per proseguire al meglio la nostra crescita come squadra. Il fatto di aver battuto una squadra con l'importanza e il peso storico di Badalona non fa che impreziosire la nostra prestazione. Abbiamo anche dimostrato, come squadra e come gruppo, che possiamo competere a questo livello, giocando con la giusta intensità per tutti i 40 minuti. Ora, però, non dobbiamo fermarci a questa prestazione, ma provare a costruire proprio partendo dalla consapevolezza di quello che abbiamo fatto martedì sera”.

Adesso però c’è il decisivo match di Verona, che, in caso di vittoria, regalerebbe matematicamente la qualificazione alla Frecciarossa Final Eight ai lombardi: “È molto semplice, dobbiamo dimostrare in campo quello che valiamo. Noi sappiamo di essere più forti, ma non ci sono squadre facili da battere in trasferta. In ogni caso dobbiamo approcciare la gara sapendo che non sarà facile e noi dovremo essere concentrati per 40 minuti".

Intervistato da Matteo Sorio sul “Corriere di Verona”, David Cournooh ha sottolineato cosa voglia dire per lui il ritorno a Verona, lui che è nativo di Villafranca: “L’ex PalaOlimpia vuol dire amici e parenti in tribuna. Sono passati dieci anni dall'ultima volta, in A2. Adesso affronto la squadra della mia città nel massimo torneo: sarà speciale. Una partita che dobbiamo vincere”.

Tutto nella carriera di Cournooh iniziò dalla Siena di Daniel Hackett: “Mi prese sotto la sua ala, sì. Oggi un grande riferimento è David Moss: a 39 anni e con quello che ha vinto si allena come fosse a inizio carriera. Ogni giorno mi stupisco della sua mentalità”.

Il suo compagno ideale chi potrebbe essere? “Milos Teodosic. Quando ero alla Virtus, quattro anni fa, in allenamento provavo a marcarlo ma ci riuscivo pochissime volte: cercavo di anticiparlo e lui puntualmente faceva quello che voleva. È il giocatore che mi ha impressionato di più”.

Un elogio poi al suo coach Alessandro Magro: “Tatticamente è molto preparato, ai giocatori offre libertà e serenità di esprimersi. L'avevo avuto quando ho lasciato Villafranca: mi faceva da tutore in foresteria, a Siena, e si vedeva già tutta la passione per il basket”.

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