Intervistato da Piero Guerrini su “Tuttosport”, Billy Baron ha parlato subito del fatto di come si trovi bene a Milano: “Questo è decisamente un posto in cui vivere. È stato facile convincere mia moglie e anche i miei figli hanno trovato la situazione ideale. È una città internazionale”.
Da grande tiratore e seguendo il filone di Steph Curry, anche Baron ha una particolare routine pre-partita? “In Nba è diverso, ci si allena poco. Comunque io penso di avere fiducia nel mio tiro, nei miei automatismi. Da piccolo tiravo da sopra la testa, alla Larry Bird, perché non avevo forza. Ci ho messo un po' a trovare lo stile giusto. Da giovane tiravo tantissimo per meccanizzare, diciamo 500 tiri al giorno e Jimmy ha cercato di insegnarmi la giusta meccanica di tiro. Ho imparato a usare meglio le gambe e i piedi, che sono fondamentali. Ora è diverso, ho 32 anni e non penso mi servano tante ripetizioni, ma che occorra riprodurre il più possibile i tiri che poi uno prenderà in partita, avvicinarsi a quelle situazioni di gioco”.
“Se prendi ogni tiro determinato e con l'uso del fisico come fai in partita, sarai continuo. Fin da ragazzo ho cercato di lavorare sui tiri dal palleggio. Quando qualcuno ti prende i rimbalzi e passa la palla arrivi ad eseguire il tiro automatico. Ma in partita è tutto più dinamico, ci sono altre variabili, la difesa altri per dire. Per essere un grande tiratore devi esserlo dal palleggio, usando la mano destra, come la mano sinistra, perfezionando il crossover o usando un blocco sulla palla. Gli allenatori in Europa adorano chi può tirare dietro un blocco, in isolamento o uscendo dai blocchi per fare un passo a destra, uno a sinistra, poi uno dietro così sembri sbilanciato, ma in realtà non sei davvero sbilanciato. È essenziale, imparare a tirare differenti tipologie di tiro”, prosegue Baron.
Fuori dal campo, Billy ha in testa degli interessi ben precisi: “Ciò che è meglio per la famiglia: dove trovare le scuole giuste per i figli, i posti dove mangiare, luoghi da vedere. Lo scorso anno in Russia, a San Pietroburgo, è stato molto difficile per ovvi motivi. Uno deve sentirsi a proprio agio. Prima di scegliere Milano ho telefonato a Kyle Hines e mia moglie ha parlato a lungo con la sua. Abbiamo trovato la soluzione migliore. Anche per me che voglio vincere qualcosa di importante. Ormai sono alla nona stagione in Europa”.
L’EA7 Emporio Armani ha obiettivi elevati: “Certo che sì, questa squadra è piena di giocatori forti, belle persone che si allenano duramente. Abbiamo avuto tanti infortuni, ma stiamo recuperando. E siamo tutti venuti qui per vincere”.
Il 2023 inizia con la super sfida contro la Virtus Segafredo Bologna: “È quello per cui viviamo noi giocatori, una partita di questo livello. Mi hanno detto della rivalità, io stesso ho giocato partite tra squadre di grande rivalità negli States. L'ambiente caldo è fantastico per un giocatore. Noi siamo pronti. Loro anche”.