Emanuele Molin, coach della Dolomiti Energia Trentino, è stato intervistato da Andrea Tosi su “La Gazzetta dello Sport”, parlando del lungo pezzo di carriera condiviso assieme ad Ettore Messina, coach dell’EA7 Emporio Armani Milano, squadra che affronterà questa domenica alle 17: “Il nostro è un rapporto intenso basato soprattutto sull'amicizia che abbiamo instaurato da ragazzi quando allenavamo le giovanili del Basket Mestre condividendo tanti pensieri fuori e dentro il campo. Poi ci siamo ritrovati alla Virtus nel 2000, lui capo e io vice. Un connubio che è andato avanti anche a Treviso, Mosca e Madrid. E che si è concluso quando Ettore, nel febbraio 2011, si è dimesso dal Real. Il tempo e le carriere ci hanno messo di fronte quando è arrivato a Milano. Per me lui rimane un maestro che mi ha insegnato tanto”.
Questa Dolomiti Energia ha solo quattro stranieri (Lockett, Crawford, Atkins e Grazulis): “Una scelta voluta e obbligata per dare spazio ad un nuovo nucleo italiano con giocatori come Conti e Ladurner che rappresentano anche il territorio. Purtroppo solo in due partite ho avuto la squadra al completo causa gli infortuni. Gli stranieri sono maturi e funzionali allo sviluppo di un progetto nuovo dopo i tanti cambi estivi. Finora abbiamo rispettato le attese ma ci teniamo una valvola di sicurezza per un quinto straniero se fosse necessario potenziare l'organico. L'obiettivo. In primis salvarci bene e in anticipo. Ma solo a fine gennaio avremo le idee più chiare se possiamo competere per i playoff italiani e di Eurocup”.
“Matteo ha vissuto un'estate sotto tutti i riflettori. Noi gli abbiamo offerto, in accordo col Real e Minnesota, un piano di sviluppo che possa consentirgli di fare il salto al piano superiore. Ha il talento per riuscirci ma non deve avere fretta. E soprattutto deve dare il massimo pensando a Trento. Azzardo un paragone forte ma per me calzante: segua l'esempio di Ginobili. Al suo arrivo alla Virtus, dopo Reggio Calabria, Manu si calò nella parte di un giocatore che voleva primeggiare per se stesso e per Bologna e non pensava a San Antonio dove poi è approdato vincendo tutto”.