Il coach della Dolomiti Energia Trentino, Emanuele Molin, ha parlato a Stefano Parolari su “L’Adige” del nuovo roster a disposizione per la stagione: “L'obiettivo era, prima di tutto, di costituire un gruppo di italiani di valore importante. Le operazioni di conferma di Diego Flaccadorì, uscito dal Bayern, e vincolato per 2 anni, e di ingaggio in prestito di Matteo Spagnolo dal Reai Madrid sono state concepite con una strategia, tra club e settore tecnico, con tenacia e con lungimiranza. A fianco del capitano Toto Forray e di Lockett, sulle cui esperienza e qualità siamo tutti d'accordo, mi sono ispirato al chiama "triplay", ma che è soprattutto la concezione moderna delia batteria dì esterni e di registi. Palla in mano, ritmo, penetrazioni, tiri, amalgama in difesa con i lunghi e spiccata propensione al contropiede in campo aperto, sempre coinvolgendo i compagni, per aumentare l'intensità offensiva. Con loro quattro io avrò sempre una coppia di bravi e sapienti gestori della spinta agonistica. Produrre basket a più non posso. Il playmaking unito alla corsa e al tambureggiante "rock" senza respiro, tra esperienza e gioventù. Gli investimenti su "Fiacca" e "Spagna" in accoppiata atletica e muscolare con la saggezza e l'eleganza dì Toto e Trent. La stagione della rivincita nascerà tra qualche giorno con il lavoro per migliorare automatismi e integrazione”.
Molin parla anche della trattativa che ha portato all’arrivo di Matteo Spagnolo: “È stato una combinazione di confronti tra la sua agenzia, il front office del Reai Madrid e i dirigenti dei Timberwolves in Minnesota. La coordinazione di questi elementi in campo ha determinato il passaggio della carriera a Trento, per un altro salto di qualità. Poeta l'ha definito il regista futuro della Nazionale per 15 anni? Di certo sono orgoglioso di poter contribuire al programma generale e futuro sul giocatore, che rimane del Reai e che Minnesota ha individuato oltre il basket italiano. Inoltre teniamo sempre conto di Diego (Flaccadori, ndr), che conferma i giusti ragionamenti dell’Aquila sui settori giovanili e sulle valorizzazioni”.
Un parere poi anche sugli altri giocatori a roster: “Luca Conti con la batteria degli esterni che si ritrova non potrà che potenziare la sua inclinazione alla difesa, inoltre attendo miglioramenti in attacco. Il reparto dei lunghi è stato rifondato. Max Ladurner è un altro ragazzo di qualità e che all'Aquila continua la tradizione del settore giovanile. Atkins avrà bisogno di lui quando rifiaterà, ma le ali grandi hanno indiscusse abilità sotto canestro. Mattia James Udom, che a Verona trova il fratello Liam da rivale, è nel mirino della Nazionale di Pozzecco, poi c'è quell'Andrejs Grazulis che il direttore sportivo Gaddo, gran concertatore del mercato, ha individuato come elemento di punta a fianco di Atkins, dopo l'esperienza di Trieste. La fiducia non mi manca, ma ora sotto con il lavoro di preparazione. C'è entusiasmo e vogliamo di nuovo stupire i tifosi”.