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Gianmarco Pozzecco, dallo scudetto al debutto da CT della Nazionale: “Un terremoto di emozioni. Messina? Una persona splendida con l’ossessione per la vittoria”

L’ex viceallenatore dell’A|X Armani Exchange Milano è stato intervistato su “La Gazzetta dello Sport”

Gianmarco Pozzecco, dallo scudetto al debutto da CT della Nazionale: “Un terremoto di emozioni. Messina? Una persona splendida con l’ossessione per la vittoria”

Gianmarco Pozzecco ha raccontato a Paolo Bartezzaghi su “La Gazzetta dello Sport” i suoi ultimi giorni di fuoco, passando dalla panchina dell’A|X Armani Exchange Milano da assistente di coach Messina a quella della Nazionale: “Un terremoto di emozioni. Iniziare nella città in cui sono cresciuto enfatizza un'emozione già enorme. Vedere qui Recalcati e il presidente Petrucci mi ricorda il Gianmarco giocatore a Varese e in Nazionale, e completa una metamorfosi che mi rende felice. Essere CT? Una responsabilità enorme, più grande di quando giocavo. Quando ho iniziato, pochi pensavano che sarei arrivato in Serie A o in Nazionale. E non ho mai creato aspettative sul fatto che potessi diventare allenatore. È sempre stato così e la mia soddisfazione è ancora più grande”.

Un giudizio poi sulla su avventura a Milano: “Mi sono catapultato da una situazione felice, cui ho immeritatamente e lievemente contribuito, a una altrettanto bella. La scelta che ha fatto Messina l'anno scorso è stata rischiosa. Sono orgoglioso di sentire le cose positive che ha detto di me. Tutti pensavano che fossi un giullare, che non potesse funzionare. Nello sport, i risultati sono la cartina tornasole".

C’è anche spazio per parlare del rapporto con il suo ex capo allenatore, Messina: “Per me la cosa più importante nello sport e nella vita sono i rapporti umani. Ho conosciuto una persona splendida. Mi ha fatto immensamente piacere vederlo felice per la vittoria dello scudetto. E aver ripagato la sua fiducia. Anche da giocatore, ho sempre vissuto per rendere felici le persone al mio fianco. È gratificante vivere quotidianamente a fianco di uno dei primi tre allenatori del mondo. E complicato perché è esigente. Ma è una fonte di conoscenza da cui uno come me non può che arricchirsi. Pochi sportivi hanno un'ossessione per la vittoria come Messina. È un vincente, lo capisci da come vive con sofferenza la partita. Ha la mentalità di Valentino Rossi o nel basket di Danilovic o Kobe Bryant. Ettore ha una capacità innata di leadership e di ottenere disciplina che non può essere replicata con un copia e incolla. Ha un carisma, un background tecnico e una fama che lo precede".

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