Intervistato da Elisabetta Ferri su “il Resto del Carlino – Pesaro” in vista di Gara 3 nella sua citta d’infanzia, Pesaro, ha parlato del destino di incontrare i marchigiani ai playoff al primo anno di ritorno in Italia: “Chi ha scritto questa storia è un gran regista! Da ex giocatore della Vuelle e da pesarese sono felice di rivedere Pesaro ai playoff. Quello che mi preoccupava un po' era la rivalità, era buffo trovarsi da quest'altra parte appena tornato in Italia quando l'ultimo a fare i playoff in maglia biancorossa ero stato io con la 'Scavo' nel 2012. Invece ho notato, e gradito, gli applausi quando sono venuto alla Vitrifrigo Arena con la Virtus in regular season, mi ha fatto davvero molto piacere per il legame che ho con la città e la gente”.
Hackett sa di essere capitato al posto giusto al momento giusto in questa Segafredo: “C'era bisogno di un adattamento veloce, l'obiettivo Eurolega incombeva e non permetteva errori di sorta con la formula dell'eliminazione diretta. La società ha fatto del suo meglio per inserire rapidamente me e Toko Shengelia e direi che l'operazione è riuscita”.
Infine, un commento su Luca Banchi e come lo ha visto sulla panchina della Carpegna Prosciutto: “Molto sereno, orgoglioso per il risultato ottenuto e determinato a giocarsela contro di noi. Ha riacceso il cuore della squadra, che ad inizio stagione pareva spento e regalato ai pesaresi una bella pallacanestro, il che è doppiamente apprezzabile in un posto dove tutti se ne intendono. Ma non c'erano dubbi sulla tifoseria: dieci anni di pene dell'inferno non avevano ancora spento il fuoco della passione. Luca Banchi si è dimostrato il condottiero che conosco, il suo modo di fare si è sposato bene con la piazza e mi auguro che questo matrimonio possa funzionare a lungo”.