Parlando a Elisabetta Ferri su “Il Resto del Carlino - Pesaro”, Matteo Tambone ha spiegato la sua situazione fisica non al meglio: “Mi sono incriccato con la schiena sabato mattina, prima della partita contro la Virtus. Ho fatto un sacrificio decidendo di scendere in campo, perché già non c'era Sanford e gli esterni bolognesi sono tanti e grossi. Ora va meglio, le terapie stanno funzionando".
A Pesaro, il pubblico è tornato ad essere un fattore: “Nelle ultime due settimane il tifo è stato travolgente, direi quasi affettuoso. Spero che sia anche merito nostro e del nostro modo di lottare, la gente si immedesima se combatti".
Poi l’esterno romano getta lo sguardo al prossimo match sul parquet della Dolomiti Energia Trentino, visto che la Carpegna Prosciutto non è ancora certa della salvezza: “Ancora non lo siamo dal punto di vista matematico ma sapevamo che in quella settimana dovevano prenderci due se non quattro punti e ce li siamo presi. A Trento sarà una partita spartiacque: se vinciamo non solo la salvezza è certa, ma possiamo lanciarci verso i playoff. Se perdiamo, dovremo stare all'erta nelle ultime due, a meno che qualche risultato non venga a nostro favore. Ma vorremmo costruire da soli il nostro destino, quindi vincere a Trento sarebbe importante, ci darebbe slancio e morale per sognare".
Infine, Tambone elogia Mejeris e il suo impatto nella squadra: “È stato sicuramente la svolta per noi perché Mareks è un giocatore di sostanza senza fare cose plateali. Può giocare sia da 4 che da 5, è un bel difensore, in attacco c'è se hai bisogno di lui. La sua forza è l'intelligenza cestistica, mi ricorda Stonerook".