“Mi sento bene e in questo momento della mia carriera è la cosa fondamentale per me. Se sto bene lavoro bene e gioco bene, così i minuti arrivano e in campo faccio le cose che devo fare. A tanti piccoli guai fìsici quest'anno si è aggiunto anche il Covid, una situazione fastidiosa perché fa perdere il ritmo del gioco”, ha detto Gigi Datome a Luca Chiabotti su “La Repubblica - Milano”.
Il campione italiano dell’Olimpia ha poi analizzato le qualità della propria squadra: “L'Armani ha una identità ed è chiara nonostante i cambi di roster. Abbiamo dei punti di riferimento, che finora hanno avuto un rendimento continuo, e gli altri, che si devono trovare pronti per aiutare la squadra a vincere. È la cosa più diffìcile perché siamo esseri umani e performare in poco tempo è complicato. Ma è anche il nostro segreto e quello delle grandi squadre. Schierare, al fianco dei nostri cardini, giocatori affidabili che mostrano desiderio e aspettative è il motivo che oggi ci fa stare in testa alla classifica, con una coppa Italia vinta e ai vertici dell'Eurolega”.
Poi Datome si è soffermato sul ritorno in Italia di Daniel Hackett e di campioni del suo calibro: “Credo che per il campionato sia un bene che tanti italiani prestigiosi siano tornati in Serie A, pur per motivi differenti, nelle ultime stagioni. Magari qualcuno oggi pensa che Milano e Bologna si siano staccate ulteriormente dalle rivali ma sono convinto che altri club, come Venezia e Sassari in passato, dando il massimo nel momento decisivo, possano puntare a vincere. Tutti si aspettano la rivincita della finale del 2021 con Bologna, ma manca tanto e in mezzo ci sono tappe fondamentali per noi come i playoff di Eurolega”.