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UNAHOTELS Reggio Emilia, Caja lancia lo sprint: “Ora puntiamo alla FIBA Europe Cup, in campionato è presto per stabilire un traguardo”

L’allenatore biancorosso ha parlato sul “Corriere dello Sport”

UNAHOTELS Reggio Emilia, Caja lancia lo sprint: “Ora puntiamo alla FIBA Europe Cup, in campionato è  presto per stabilire un traguardo”

Il coach della UNAHOTELS, Attilio Caja, ha parlato ad Elisabetta Ferri sul “Corriere dello Sport” del punto da cui la stagione biancorossa ha preso una piega positiva: “Abbiamo fatto un ottimo precampionato che a volte si tiene in poca considerazione ma che, secondo me, è stata la chiave di tutto. Avevo chiesto alla società di avere presto i giocatori per poter fare il ritiro al completo perché, giocando sul doppio fronte, poi i tempi per sistemare le cose durante la stagione sono ridotti. Così siamo riusciti a mettere a posto i nostri concetti prima che il campionato partisse e questo è stato un grande vantaggio”.

L’allenatore ha poi spiegato il suo metodo di lavoro nel corso della carriera: “Molti pensano che lavorare con me sia duro sotto il profilo fisico; invece, lo è di più sotto il profilo mentale, così che a volte un giocatore può scoppiare. Mi spiego: mi sono sempre adattato ai giocatori, le mie squadre non sono delle fotocopie. A Reggio giochiamo quasi sempre a metà campo perché è una scelta più consona al nostro playmaker, che così può stare in campo anche 38-40 minuti. Mentre a Varese, l'anno con Larson avevamo una transizione formidabile, era il nostro punto di forza. Quello che non cambia mai è il metodo: il basket si basa sugli automatismi, più sono precisi più giochi a memoria. Perciò serve ripetere allo sfinimento quello che farai in partita ed è pesante. Ecco perché ogni tanto qualcuno scoppia”.

Poi Caja si è soffermato sulla scoperta della sua squadra, Osvaldas Olisevicius:“È stata un'idea dei nostri scout, Barozzi e Talamazzi, me lo hanno proposto e mi ha subito convinto. Sono i numeri 3 che piacciono a me, con stazza, in modo che possano dare una mano anche a rimbalzo, come lo è anche Strautins. Di sicuro essere cresciuti con una scuola cestistica europea li rende più simili alla nostra cultura”.

Ora si arriva nelle fasi calde della stagione e gli obiettivi sono già ben delineati: “In primo piano ora c'è la coppa: abbiamo raggiunto una semifinale e in dieci giorni ci giocheremo l'ingresso all'ultimo atto. Dopo trasferte da 20 ore come Saratov sarebbe gratificante arrivare in fondo. Per il campionato è ancora presto stabilire un traguardo, la classifica è cortissima, tra quota 20 e 24 ci sono 8 squadre, poi dipende dal calendario. Se sbatti contro Armani e Segafredo magari qualcuno ti raggiunge. E noi sabato abbiamo la Virtus”.

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