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Bernardino, Berdini e Tognacci: destini diversi per le stelle della Next Gen Educational

Bernardino, Berdini e Tognacci: destini diversi per le stelle della Next Gen Educational

Destini opposti. C'è chi gioca con la prima squadra e chi non gioca per niente. Il Covid ha brutalmente separato i ragazzi dei vivai o appena entrati nelle categorie seniores in due categorie ben distinte: per chi è nei roster di squadre che militano nei campionati nazionali la vita va avanti più o meno come sempre, per gli altri, più giovani o bisognosi di un passaggio nelle minors, non c'è neppure la possibilità di allenarsi.


Se Alberto Besozzi, mvp 2020 di Next Generation Educational, è nella rosa della Unahotels Reggio Emilia, anche se sta ancora aspettando il debutto in Serie A, e si è iscritto a Ingegneria, Gabriele Bernardino, Mvp del 2019 con l'Aquila Trento vincitrice del torneo, sta seriamente valutando se riprendere una vera carriera nel basket. “Non lo so – ammette- , ci sto pensando tanto e francamente non mi sono ancora dato una risposta definitiva”. La scorsa stagione, quella della maturità, l'aveva trascorsa a casa, dominando la serie D con Rovereto prima che il Covid cancellasse i campionati: “Mi sono iscritto alla Bocconi, a Economia e Finanza e mi sono trasferito a Milano anche se, con le lezioni a distanza sto spesso a casa. Sapevo di dovermi dedicare soprattutto allo studio, avevo trovato un accordo con una società di C Silver milanese, ma è tutto fermo e non ho più giocato. Anche se limitato dalla pandemia, l'impatto con l'università mi è piaciuto molto, i primi esami sono andati bene e sono molto soddisfatto della scelta che ho fatto, sperando presto di poter vivere una vera esperienza universitaria”. La pallacanestro, però, al momento non è più una priorità.


Del quintetto ideale 2019, di cui faceva parte anche Besozzi, sembra un destino comune per chi non ha trovato posto in campionati importanti. Non è così per Federico Tognacci, che da due stagioni milita in Serie B. Il prodotto del vivaio di Pesaro oggi gioca a Giulianova senza aver dimenticato la sua eccellenza negli studi: “Studio economia aziendale alla università telematica Pegaso, sono in pari con gli esami – racconta - . Obbiettivamente abbiamo tanto tempo libero e fare un percorso parallelo al basket è una cosa fondamentale per il futuro”. L'impatto con il mondo dei seniores non è stato facile: “A parte la fisicità in campo, cambiano le dinamiche in squadra e non sei più il cucciolo da coccolare. E' comunque bello misurarsi con situazioni diverse e c'è tanta gente dalla quale puoi imparare. Io sono fortunato, Giulianova è una squadra giovane con un allenatore esperto che ti dà un margine di errore senza sfiduciarti”. Tognacci ha già assaggiato una stagione in Serie A con la Vuelle ammette però di non porsi obbiettivi personali a breve: “Non voglio aggiungere ulteriore pressione, punto a fare meglio ogni anno e comprendere sempre più le dinamiche del professionismo. Si gioca con un livello di concentrazione più elevato dovendo esprimere il meglio in pochi minuti”. Questo, anche se si ha del talento, le giovanili non lo insegnano.


C'è però un ragazzo giovanissimo, premiato nel quintetto della Next Gen Educational 2020, che si sta mettendo in luce in A-2, mentre i suoi coetanei ancora nelle giovanili sono fermi per il Covid. Nicola Berdini ha appena compiuto 17 anni, ha disputato le ultime tre stagioni nel vivaio della Reyer Venezia, alla quale è ancora legato, ma gioca in prestito alla Edilnol Biella con una media di oltre 15 minuti in campo, con presenze in quintetto base. “E' una esperienza molto formativa, umanamente molto bella, con tanto minutaggio, in una società storica – dice Nicola -. Sono fortunato anche perché giocando ho almeno il contatto coi compagni altrimenti in una città nuova, con la didattica a distanza, sarebbe stato complicato. Ho sicuramente anticipato i tempi lasciando il vivaio prima di finire il liceo, ma è stata una scelta condivisa con la Reyer. Mi hanno spinto a fare il salto di qualità, anch'io volevo mettermi alla prova”. E' stata proprio la Next Gen Cup, 2020, vinta da Venezia a porre Berdini già tra gli obbiettivi di società seniores: “Sinceramente non mi aspettavo un minutaggio così alto e tanta fiducia. E' una spinta a migliorare, sempre”. Il trasferimento non ha però messo in secondo piano la scuola: se in terza, a Venezia, viaggiava sopra l'8.5 di media, in quarta al liceo scientifico di Biella, scuola prestigiosa, i risultati sono ottimi: “La mia famiglia ha sempre tenuto molto alla scuola, soprattutto la mamma – dice Nicola, figlio d'arte (papà Paolo ha assaggiato la Serie A a Forlì) -. Sto già pensando a quello che farò dopo il liceo, il mio sogno fin da piccolo è Medicina ma giocando da professionista sarà molto complicato. Resterò nel campo, magari a Fisioterapia, ma voglio assolutamente continuare a studiare”. Anche se, per lui, orizzonti di gloria cestistici sono davvero alla portata. La doppia corona della Next Gen, in campo e negli studi, è stato solo l'inizio.

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