E’ la Segafredo Arena, dove esordirà domenica prossima contro il Banco di Sardegna, il palcoscenico in cui la Virtus Bologna presenta il ritorno di Marco Belinelli a distanza di 17 anni, 13 dei quali trascorsi in Nba.
Massimo Zanetti, patron e sponsor, ringrazia anzitutto Luca Baraldi, l’amministratore delegato che ha condotto l’operazione insieme al d.g. Paolo Ronci “ma soprattutto – afferma - la città di Bologna perchè qui realmente si tocca con mano quanto il basket sia qualcosa di radicato e davvero importante. Questo grazie anche alla Fortitudo i cui tifosi capisco che possano arrabbiati adesso ma che contribuiscono con la loro passione a fare di questa città qualcosa di unico per il basket. Con l’ingaggio di Marco mostriamo la volontà di proseguire e rafforzare il nostro progetto in un movimento che ha bisogno di un rilancio: un progetto che è fatto di campioni come Belinelli ma anche di strutture: siamo qui in questa arena che è un investimento ma ne abbiamo in programma, grazie alle Fiere di Bologna, uno ancora più grande appena questa emergenza sanitaria sarà finita.
Quanto a Marco voglio sottolineare che abbiamo portato a casa un bolognese ma soprattutto il più grande giocatore italiano di basket, l’unico ad avere conquistato un anello Nba. Il fatto che sia qui è un onore per noi e il segnale che noi non molliamo anzi rilanciamo. Avevamo già una squadra forte ora alziamo il livello con un giocatore, che rientrando in Italia, non poteva che farlo vestendo la maglia della Virtus. E’una stagione difficile ma proprio in questi momenti un imprenditore deve vere la fora di rilanciare e investire”.
Ed ecco Belinelli: ‘Sono emozionato, tornare a casa è una sensazione unica. Ringrazio Zanetti, Baraldi, Ronci, il nuovo coach Djordjevic: per me inizia una nuova tappa del mo percorso professionale iniziato quasi 30 anni fa quando da ragazzino la Virtus credette in meno e mi diede la possibilità di giocare ed esordire in Serie A. Ringrazio anche la Fortitudo dove ho vissuto anni importanti poi è venuta la Nba che è sempre stata in cima ai miei sogni. Ora tutte queste esperienze mi hanno maturato, sono cresciuto e ora riparto in un grande progetto che mi da ancora la opportunità di sentirmi un giocatore importante grazie anche al calore dei tifosi che ho subito sentito molto vicino”.
A suo fianco il coach Djordjevic: “E’ un peccato che non possano essere presenti i tifosi oggi: sono sicuro che questa arena non sarebbe bastata a contenerli. Grazie a Zanetti, una persona di sport e grande imprenditore che ha regalato al basket italiano la firma più importante degli ultimi 40 anni”.
I due, Belinelli e Djordjevic, avversari sul campo nella storica finale del 2005 decisa all’Instant Replay, da tempo si lanciavano messaggi premonitori di un ritorno che prima o poi si sarebbe concretizzato: “Ora ci siamo - afferma Belinelli -. Lavoreremo insieme per portare la Virtus sempre più in alto. Teodosic? L’ho avuto come avversario, lo conosciamo tutti, pochi sanno giocare come lui e io sono qui per aiutare lui e tutta la squadra a vincere. Porterò la mia esperienza e la voglia di vincere che è intatta. Le sfide mi stimolano, una è certo quella di contribuire a portare di nuovo la Virtus in Eurolega dove non gioco più da tanto tempo e che ha raggiunto in questi anni un livello altissimo. Uno dei motivi per cui sono tornato è proprio questo”.
