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Longhi: 'Quello che conta è la sopravvivenza delle società'

Longhi: 'Quello che conta è la sopravvivenza delle società'

Dopo i campionati regionali, quelli di Serie B, quelli A1 e A2 femminile, anche le due serie maggiori della pallacanestro maschile rischiano di allungare la lista delle manifestazioni sportive che si sono dovute arrendere, definitivamente di fronte alla pandemia di Covid-19. Per una decisione definitiva è questione di giorni, secondo il presidente dell'Aquila Basket Luigi Longhi. Più che alla possibile ripresa della Serie A – che, prima della sosta per Coppa Italia e Nazionali e dell'interruzione per l'emergenza Coronavirus, aveva visto la "sua" Dolomiti Energia in netta ripresa – "Gigi" guarda a quelli che potranno essere gli effetti della pandemia sulle società sportive. Più che alla drammatica situazione attuale – nei confronti della quale può e deve agire solo il governo – il numero 1 dell'Aquila guarda a quello che il basket nazionale può fare, di fronte ad una crisi così grave, per evitare che siano davvero poche le squadre che potranno iscriversi al prossimo campionato.
"Giocare senza incassi e senza il pubblico sarebbe una tristezza – ammonisce il presidente – quello che conta è che a settembre ci siano ancora le società sportive". Luigi Longhi, presidente dell'Aquila Basket Trento: confidate ancora di poter concludere la stagione? Questa settimana sarà quella decisiva in tal senso, anche perché dopo i tempi tecnici diventerebbero troppo stretti. Io credo che la deadline per una decisione sul ritorno in campo sia fissata a mercoledì, giovedì, al più tardi venerdì. Io credo che si debba già pensare alla prossima stagione, più che a quella che abbiamo dovuto interrompere, e fare la conta dei danni per le società sportive, tra mancati incassi e sponsorizzazioni perdute. In questo senso, sta lavorando bene la Lega Basket Serie A. Ancora, dobbiamo verificare quante squadre si iscriveranno ai campionati della prossima stagione. Tante società avranno difficoltà anche in Serie A, bisognerà pensare ad una mutualità, avanzando richieste al governo non per gli stipendi dei professionisti bensì per quelli dei nostri dipendenti, lavoratori normalissimi. Tornando alla domanda, dipende appunto dalle decisioni che verranno assunte dal governo nelle prossime ore".
Il vostro problema (e quello del volley) rispetto al calcio è la sostanziale inutilità di giocare a porte chiuse: senza incassi non avreste introiti.
"Senza incassi e senza il senso della partita che ti dà il pubblico sulle tribune giocare sarebbe una tristezza, non possiamo giocare senza il pubblico. Forse potremmo farlo con il pubblico contingentato, ma sono cose che in questo momento sono ancora troppo difficili da immaginare. La cosa che conta, lo ripeto, è che a fine settembre ci siano ancora le società sportive."
Per non parlare degli stranieri: crede che, se si decidesse di riprendere a giocare, potrebbero tornare in tempo?
"Alcuni potrebbero farcela, alcuni vorranno giocare, alcuni no. Uno dei tavoli di lavoro aperti dalla Lega Basket si sta occupando di redigere l'accordo per la riduzione degli stipendi e pare che i giocatori "ci sentano". Del resto, se le società fossero costrette ad onorare tutti i contratti al 100%, sarebbero diverse quelle che alla prossima stagione non s'iscriverebbero".
La proposta della Virtus Bologna di giocare il finale di questa stagione a luglio e agosto, con i nuovi roster, era irricevibile?
"Sarebbe stato troppo complicato. Avete presente il Taliercio? Vorreste giocarci in agosto? E ce ne sono altri di palazzetti senza l'aria condizionata. Ma poi gli aspetti critici erano altri, ad esempio il fatto di finire la stagione con roster diversi rispetto a quelli che l'avevano cominciata, una cosa molto confusa che in pochi avevano preso davvero in considerazione".
Poteva però essere l'occasione per affrontare questioni comunque importanti per il fututo del vostro sport.
"In Lega sono appunto aperti i tavoli di lavoro su date, contratti e richieste da presentare al governo, sono tre tavoli importanti e si sta lavorando bene".
Bocciata la proposta della Virtus Bologna e fissato nuovamente il termine massimo del 30 giugno, la Lega Basket Serie A ha portato la stagione ad un passo dalla cancellazione. In quel caso, lei cosa consiglia di fare con l'assegnazione dello scudetto e le retrocessioni?
"È un tema che non è stato ancora affrontato. Non tanto per lo scudetto, che si può assegnare o meno, quanto per le retrocessioni e le promozioni dall'A2. E non saprei dare una risposta. D'accordo, Pesaro retrocede perché ha 2 punti. Ma su chi viene? È un bel guazzabuglio".
Se la stagione finisse così, che voto darebbe all'Aquila Basket 2019/2020?
"Abbiamo raggiunto la Top 16 di Eurocup, è un traguardo che viene spesso sottovalutato ma non è banale come potrebbe sembrare. Abbiamo vissuto di alti e bassi, ma un 7 penso che la squadra lo meriti: quando il campionato è stato interrotto eravamo in forma, saremmo stati una bella mina vagante, avremmo potuto giocarcela con tutti."


Maurizio Di Giangiacomo - Trentino

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