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I migliori italiani dei quarti di Finale della Zurich Connect Final Eight

I migliori italiani dei quarti di Finale della Zurich Connect Final Eight

Speciale Coppa Italia LBA 2020: la rubrica dei migliori italiani di Serie A non sarebbe completa se non contemplasse anche le migliori prestazioni esibite in Coppa Italia! Molti giocatori sono stati decisivi o hanno dimostrato di poter aiutare la squadra nei momenti di maggiori difficoltà. Vediamo ora chi sono i premiati dei quarti di finale!


Pietro Aradori, Fortitudo: Un inizio di partita complicato con errori inusuali, poii nel terzo quarto viene fuori l’Aradori che tutti conosciamo, si costruisce un paio di suoi tiri marchio di fabbrica, compresa la tripla con fallo fondamentale per indirizzare la partita. Aradori rimanda al mittente il tentativo di fuga di Brescia consentendo poi alla Fortitudo di vincere e raggiungere la semifinale. Chiude con 16 punti, secondo miglior marcatore dietro a Sims, senza sbagliare nemmeno uno degli 8 liberi tentati. Il +9 di plus minus e il 20 di valutazione non fanno che confermare l’impatto decisivo che ha avuto sul quarto di finale. Una nota necessaria: spesso criticato per la sua difesa, ieri Aradori ha sfoderato una prestazione completa anche da quel punto di vista, contenendo alla perfezione Abass, il nemico pubblico numero 1. 


Matteo Fantinelli, Fortitudo: aveva detto pochi mesi fa di non ritenersi un giovane, ma un giocatore pronto per certi palcoscenici. La tripla della vittoria concretizza il pensiero del classe ’93, che trascina la Fortitudo in semifinale liberando l’emozione che si teneva dentro da tempo, sognando attimi come questi. L’ex Treviso completa la serata magica degli italiani bolognesi realizzando 11 punti e difendendo come un ossesso sui pick ‘n’ roll di Brescia. Grazie alla sua attività perpetua Sims può coprire l’area e limitare fortemente Cain.


Andrea Cinciarini, Milano: il capitano entra in quintetto e disputa la sua miglior gara stagionale contro Cremona. Impone l’intensità necessaria per intimidire gli avversari, che da subito sono in netto svantaggio e inseguono vanamente per tutta la gara. Per il Cincia sono 9 punti, 7 rimbalzi, 3 assist e due recuperi, ma le cifre non possono esprimere quanto sia stato decisivo: si getta su ogni pallone e si rivela decisivo nella lotta sotto i tabelloni. Messina decide di intasare l’area per tentare di limitare Happ, e Cinciarini è l’elemento chiave per attuare il piano partita. Inoltre, Milano allunga le rotazioni e potrà aumentare il minutaggio degli uomini chiave nelle prossime partite, anche grazie alla carica del capitano, il cui ingresso in campo coincide con i parziali Armani.


Stefano Tonut, Venezia: per i lagunari il canestro decisivo è di Austin Daye, ma Tonut e De Nicolao trascinano la squadra soprattutto nel primo tempo, precisi dal campo e attenti in difesa. Alla Virtus vengono negate le possibilità dall’arco e si limita così il potenziale offensivo della capolista, che fallisce il primo appuntamento decisivo della stagione. Stefano ne mette 16 con 5/5 da due e 2/6 dall’arco. In una stagione in cui sta facendo fatica dalla linea dei 3 punti (27%), riesce a punire la scelta virtussina di collassare in area, aprendosi al contempo spazi per penetrare. Le 5 palle perse sono compensate dai 4 recuperi, fondamentali per creare occasioni in semi-transizione, vitali per Venezia.


Raphael Gaspardo, Brindisi: quando le cifre contano poco o nulla. I 6 punti e i 4 rimbalzi dell’ala di Brindisi non rendono merito a quanto di buono ha fatto nel corso della partita. L’intensità sotto i tabelloni è essenziale per contenere i lunghi sassaresi, meno aggressivi del solito e quindi messi in difficoltà dalle moltiplicate energie della Happy Casa. Da 3 punti non riesce a colpire (0/2), ma riesce a rendersi utile con tante piccole giocate e Vitucci lo premia facendolo giocare 17 minuti. La sua presenza consente inoltre di ovviare ai problemi di falli di Stone e Sutton.


 


 


 


 


Daniele Cinciarini, Fortitudo: l’aria di casa fa decisamente bene alla famiglia Cinciarini. Daniele infatti replica la grande prova del fratello contro Cremona mettendo la firma su una delle due giocate che decidono la partita nel finale: con poco più di due minuti sul cronometro la guardia pesarese in penetrazione trova il 2+1 che spedisce Bologna sul +3 mandando in visibilio gli oltre duemila tifosi dell’Aquila accorsi alla Vitiftigo Arena. Al suono della sirena il tabellino recita 14 punti con un solo errore dal campo e 17 di valutazione.


Andrea De Nicolao, Venezia: sbaglia i liberi per vincere senza overtime, ma è importante per limitare il duo serbo di Bologna. I suoi 11 punti arrivano tutti nella prima metà di gara, in seguito fatica maggiormente in attacco ma continua a compiere le scelte giuste in difesa, passando forte sui blocchi per le guardie e mettendo così la pressione necessaria per abbassare le percentuali. La voglia del play è contagiosa e necessaria per il sistema voluto da De Raffaele e per l’avanzamento di Venezia in Coppa Italia.


Luca Vitali, Brescia: le invenzioni a giochi rotti di Luca consentono a Brescia di trovare punti in una partita combattuta, in cui nessuna delle due squadre trova ritmo in attacco. I suoi sforzi non consentono alla squadra di Esposito di staccarsi dalla Fortitudo, che alla fine si prende partita e accesso alla semifinale di Coppa Italia. I canestri di Luca vengono tutti dall’interno dell’arco (7/10), per lo più in situazioni di emergenza, avvitandosi su sé stesso e segnando in faccia alla difesa. Il gioco a due con Cain funziona molto raramente, perciò Luca è costretto a leggere la difesa e trovare soluzioni personali. Chiaramente il piano partita della F prevedeva di rendere il play avversario un realizzatore più che un passatore, ma Vitali ha saputo far fronte alle numerose difficoltà, pur non riuscendo nel finale a condurre i suoi alla vittoria.


Marco Spissu, Sassari: le bombe del play di Pozzecco infiammano la partita nel 2° tempo, quando Brindisi e la Dinamo si scambiano prodezze offensive. Ha difficoltà a innescare Bilan, ben chiuso dalla pre-rotazione dell’uomo di Evans, lasciato libero volontariamente da Vitucci. Le guardie sassaresi non hanno l’appoggio interno in grado di creare un vantaggio da concretizzare poi sul perimetro, ma Spissu riesce comunque a produrre 15 punti tirando dietro ai blocchi. Aggiunge a 4 rimbalzi difensivi 4 assist, provando a portare i suoi in semifinale in una giornata non felice per Sassari: Banks è infatti inarrestabile e gli sforzi di Spissu sono vani.


Fonte: Overtime.com a cura di Giandamiano Bovi

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